Un parco auto
Dopo la conferma dello stop dal 2035 alla vendita di auto nuove a combustione interna, decisa in sede europea il 27 ottobre, per Michele Crisci «è necessario e urgente un piano puntuale su come affrontare la riconversione industriale nel nostro Paese». «Una riconversione – aggiunge – possibile solo a fronte di un mercato in buona salute e di stimoli per una diffusione accelerata delle vetture a zero emissioni, e questo avrà impatti benefici sulla componentistica italiana impiegata massicciamente da tutti i Costruttori, sia italiani che esteri». «Siamo pertanto disponibili e pronti a collaborare con il nuovo Governo appena insediato – aggiunge il Presidente dell’UNRAE – portando la nostra esperienza per affrontare questo delicato processo di transizione, che richiede interventi prioritari incentrati su tre punti cardine». Si tratta spiega Crisci di «un robusto stimolo al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni; infrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati agli investimenti; e infine revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale. Il tutto con un chiaro orizzonte al 2026 e senza dimenticare le esigenze di equità sociale e coesione territoriale».
Sui punti di ricarica peraltro – continua Crisci – «siamo ancora in attesa del provvedimento attuativo del DPCM 4 agosto 2022 sulla incentivazione delle infrastrutture di ricarica private, che inspiegabilmente non è stato ancora emanato e che, visti i tempi, non può più attendere, oltre a necessitare un robusto rifinanziamento per gli anni a venire. È altrettanto urgente pianificare e accelerare la diffusione di impianti per la distribuzione di idrogeno verde per i veicoli destinati al trasporto persone».