La Vespa è una fedele amica degli italiani da ben settantotto anni. È uscita come una cometa dalle macerie di una Nazione in ginocchio, accompagnando l’Italia sul suo comodo dorso per correre verso un domani ricco di felicità. La sua missione è riuscita in modo puntale, perché la Vespa è sinonimo di spensieratezza, gioia e voglia di vivere. La creatura di Piaggio ha incarnato lo spirito dei suoi tempi, nel quale creatività, genio e forza di volontà hanno reso possibile una magia ormai non riproducibile. Il veicolo a due ruote nato a Pontedera è riuscito a diventare un autentico simbolo del Belpaese, nonché un portabandiera dell’ingegno italico in tutto il globo. La piccola e coraggiosa Vespa è stato il faro per tante generazioni, che insieme a lei hanno raggiunto l’agognata libertà di muoversi, in modo democratico e divertente. Dopo quasi ottant’anni la forza della Vespa è sempre la stessa. Il libro della sua storia ha ancora tante pagine da scrivere.
I primi passi
La Vespa nasce nel 1946 e si scopre, fin dai primi vagiti, uno scooter innovativo sotto tanti aspetti. Il suo ideatore è Corradino d’Ascanio, progettista illuminato e dalle mente dinamica, devoto all’ingegneria meccanica. La sua idea originaria è quella di creare un veicolo funzionale, aerodinamico e semplice. Quando Enrico Piaggio si trova per la prima volta di fronte alle forme sinuose del prototipo (MP6), ascoltando il ronzio del motore da 98cc, esclama: “Pare una vespa!”. Quella battuta dà lo slancio alla rivoluzione: il nuovo veicolo a due ruote, prodotto a Pontedera, in provincia di Pisa, si chiamerà come il piccolo insetto giallo-nero. Da quel momento tutto il pianeta dovrà misurarsi con quel pestifero oggetto volante della strada. Il costo era abbastanza alla portata di tutti: 55.000 lire.
Simbolo del ‘900
Vespa
La Vespa oggi
La Vespa non costa più 25 euro, o 55.000 lire, ma qualcosa di più. Seppur sempre in linea con la sua filosofia di mezzo democratico. La sua idea originale è stata preservata agli urti del tempo, alle società che cambiano e alle nuove esigenza della mobilità. Al fianco delle tradizionali Vespa con motore endotermico è planata sulla scena l’elettrica, che anticipa il futuro in questo presente nel quale c’è ancora tanto bisogno di innamorarsi della spensieratezza e simpatia della cratura nata a Pontedera ben settantotto anni fa.