L’immagine dell’auto tedesca concreta per viaggiare e lavorare ritorna con linee quasi sportive e una carrozzeria solo station wagon, ma soprattutto ricorda che esiste ancora un’altra Europa degli automobilisti, quella delle lunghe distanze che non può fare a meno delle motorizzazioni a gasolio, che può accettare l’elettrificazione solo come opportunità di risparmio e non come vincolo sulle autonomie di percorrenza. La nona generazione della Volkswagen Passat è una delle protagoniste del Salone di Monaco 2023 in scena dal 5 settembre prossimo, ma è anche la conferma del realismo di cui il gruppo tedesco è ancora capace.
Spazio per persone e bagagli
Motori diversi per clienti diversi
L’auto tedesca più concreta casomai cambia passo nella estrema pulizia delle linee esterne, liberate dagli spigoli e affidando il carattere all’aerodinamica molto curata, grazie a tante piccole soluzioni che abbassano la resistenza all’aria e dunque i consumi. Argomento, quest’ultimo, che viene spiegato alla maniera di Passat. L’auto arriverà in Italia in primavera con un listino ancora non comunicato, ma è certo che la versione di ingresso sarà la 1.5 eTsi turbo mild hybrid benzina da 150 cavalli con batteria agli ioni di litio da 48 V e starter a cinghia con generatore. Oltre la clientela famigliare vanno le altre varianti a benzina 2.0 Tsi turbo da 204 cavalli o 265 cavalli, quest’ultima con la trazione integrale 4Motion disponibile anche con il diesel più potente, il 2 litri Tdi da 193 cavalli. Stesso motore, ma con tagli da 122 o 150 cavalli, per il cuore del mercato professionale e aziendale.
La novità è Passat elettrificata in modo più massiccio, ma con una logica di utilizzo realistica. Le versioni eHybrid da 204 cavalli o 272 cavalli complessivi condividono il motore 1.5 Tsi a benzina nelle due diverse potenze da 150 cavalli o 177 cavalli, ma anche lo stesso propulsore elettrico da 115 cavalli integrato nel cambio DSG a 6 marce, così come la batteria, che dai 10,6 kWh di capacità della versione precedente passa a ben 19,7 kWh. Questo sistema plug-in hybrid è una alternativa percorribile nei tragitti casa ufficio, dove i 100 chilometri di autonomia in modalità elettrica permettono sulla carta di non accendere mai il motore a benzina, ma anche di risparmiare sui tempi di ricarica, che in corrente continua può contare su una potenza di 50 kW, con una rigenerazione dal 10% all’80% in circa 25 minuti. L’auto tedesca più concreta diventa così un ponte verso l’elettrico, ma possibile.