Lago di Como, motoscafo Tullio Abbate, motore Suzuki Kuro. Che prova sarà questa? Sulle acque di questo lago sono nate tante barche da corsa e ancora oggi, qui, dal 1949, si corre la 100 miglia del Lario. Insomma, questo è un teatro perfetto per mettere alla prova un fuoribordo dal cuore sportivo.
Le caratteristiche
I due ideogrammi sulla parte posteriore della calandra significano nero e esperto. Non a caso la calandra è stata disegnata con uno stile che è ricco di fascino e anche esperienza, per adattarsi soprattutto a quello che c’è sotto, un nuovo sistema di aspirazione e filtraggio dell’aria. Speciali condotti interni servono per togliere dall’aria le molecole d’acqua che, se finissero in camera di scoppio, finirebbero per compromettere l’efficienza e persino la durata del motore. È nuova anche la parte sott’acqua. L’ogiva, che contiene gli ingranaggi dell’invertitore, è stata ridotta di dimensioni per ridurre la sua resistenza idrodinamica e la pinna è asimmetrica, in modo da aumentare l’efficienza dell’elica e minimizzare gli effetti negativi prodotti dal senso di rotazione. Le prese d’acqua multiple aumentano il flusso dell’acqua di raffreddamento in modo da ottenere una temperatura costante del motore in ogni condizione, a ogni velocità. Lenta, media, veloce.
La prova
È un cantiere che realizza tutto in proprio, compreso il bracket che può essere di tipo diverso se viene utilizzato nelle competizioni e che può essere montato anche asimmetrico, cioè non centrato sullo specchio di poppa come adesso in questa versione da diporto, ma spostato per compensare gli effetti dovuti proprio al senso di rotazione di una sola elica. Una sola elica, un solo fuoribordo, ma da 250 cavalli e poi il DF 250, quello più sportivo di Suzuki. Che meraviglia! Correre in motoscafo sul lago di Como, la storia della motonautica, la leggenda! Siamo a 33 nodi. Guardate la stabilità di questo piccolo natante a questa velocità. Il consumo è di appena 28 litri/ora, perché quando fai uno scafo da corsa lo fai leggero, naturalmente robusto, ma se pesa poco, consumi anche poco.
Quando acceleriamo, le cose cambiano. Ci dà potenza, spinta, coppia, ma naturalmente vuole più carburante. Ok, adesso cambio le regole del gioco. Folle. Select. E passiamo all’invertitore sulla leva, ma con l’acceleratore a pedale. Ora è il momento di tirare fuori il cuore sportivo di questo motoscafo, ma soprattutto di questo motore. Ho due mani sul timone, contrariamente al solito, quando ne tengo sempre una sulla manetta, perché l’acceleratore, avete visto, è a pedale. E con due mani sul timone la controllo bene. Adesso, prima di lanciarla tutta a manetta, Vi faccio vedere l’accelerazione. Siamo a 25 nodi.
Trenta. Trentacinque. Quaranta. Quarantacinque. Cinquanta. Cinquantuno. Ancora. Cinquantadue. Cinquantatré. Adesso lo metto in assetto e provo la massima. Un po’ di flap, per stenderla meglio sull’acqua. E ora sì, ora sì che posso mettere giù il pedale fino in fondo. Via i flap! Mi tiro un po’ su, mi stanno frenando. 54 nodi! Che spettacolo! Bellissimo! È tutto un gioco di trim e flap, ma è un gioco divertente. Beh, naturalmente non è il caso di esagerare, potete anche non scegliere un assetto aggressivo, ma io sceglierei comunque questa potenza, questa grinta, questa sportività, anzi cattiveria, del Suzuki DF250 Kuro.