Suzuki Swift 2024: leggera, efficiente e (più) tecnologica. Da 22.500 euro [Video]

Abbiamo provato la Suzuki Swift 2024. Ecco com'è e come va nel test del nostro Masterpilot

La nuova Suzuki Swift 2024 è arrivata. Sarà in consegna prima dell’estate ed il prezzo d’attacco, che equivale a quello del top di gamma, è di 22.500 euro. 1.500 euro in più se la si vuole automatica CVT e 2.000 se si vuole combinare al cambio manuale la trazione integrale, vera chicca di questo progetto sin dal debutto.

Ibrida sin dall’origine la nuova Suzuki Swift 2024 evolve i concetti che in 20 anni di storia le hanno permesso di staccare 9 milioni di contratti nel mondo (di cui 500.000 in Italia) andando a migliorare laddove i clienti richiedevano innovazioni e dove, per questioni di normative, c’era la necessità di evolvere: ecco quindi che al posto del precedente motore 4 cilindri K12D arriva il nuovo Z12E con tre cilindri, pari cilindrata (1.197 cc) ed una efficienza del 40% grazie ad un rapporto di compressione di 13,9:1 ed un modulo ibrido che grazie all’ibrido ISG a 12v consente di sfruttare 60 Nm di coppia (2,6 kW) nelle fasi di ripartenza e accelerazione per contribuire all’abbattimento di consumi ed emissioni.

Consumi che si attestano a 4,4 l/100 km per la versione a trazione anteriore fino a 4,9 l/100 km della integrale con prestazioni per parlano di una velocità massima di 165 km/h (170 la CVT e 160 la 4WD) con uno 0-100 km/h effettuabile in 12,5 secondi.

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A livello di stile la Swift segna anche in questo caso una evoluzione del passato: lunga 386 cm e sviluppata attorno ad un passo di 245 cm (265 litri di bagagliaio) la nuova giapponesi è stata disegnata dal centro stile Suzuki di Robassomero (TO) mentre l’evoluzione della tecnica e della tecnologia è stata affidata al Giappone dove l’auto viene anche costruita: nuovo lo schermo da 9” montato a sbalzo sulla plancia, nuova la dotazione di sistemi “top” come Apple CarPlay ed Android Auto wireless ed interessante la scelta di non utilizzare una strumentazione full-digital in luogo di una più efficace strumentazione analogica: soprattutto con il cambio manuale la scelta è super interessante.

Internamente i materiali non sono il massimo della vita ma gli accoppiamenti sono buoni ed è chiaro che l’intento di Suzuki fosse quello di creare un insieme leggero e duraturo piuttosto che schiavo di mode o necessità qualitative non allineate alla tipologia di clientela che sino ad oggi l’ha scelta: ecco i perché di alcune scelte che in realtà appaiono assolutamente in linea anche ad un pubblico più preciso e attento.

In termini di guida è migliorato lo sterzo, più veloce e preciso, ma anche l’assetto è stato protagonista di aggiornamenti per rendere la Swift europea più veloce nel recepire gli ordini dei guidatori.

L’abbiamo provata su strada con il nostro Emiliano Perucca Orfei Masterpilot, ecco dunque come è andata la prima presa di contatto…

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