Toro (Nissan), case non chiedono marcia indietro su elettrico, noi pronti a target 2030
“Come costruttori e istituzioni dobbiamo fare uno sforzo comune per guidare una transizione che va accompagnata con incentivi: oggi ci sono fondi non stanziati, è evidente che vanno fatte modifiche”. “Ad esempio – ricorda – mercati come la Spagna non hanno un limite di 35 mila euro per incentivare i modelli elettrici: è un tetto che va alzato. Come Nissan noi comunque ci mettiamo 3500 euro che si sommano agli incentivi pubblici”.
Toro ricorda “gli investimenti di Nissan per andare al 2050 verso la carbon neutrality. E’ un percorso che dobbiamo guidare anche se – spiega – come emerso oggi dal convegno Unrae l’Italia va in controtendenza sull’elettrico rispetto alle principali economie, ed è un po’ più al palo”.
L’ad di Nissan Italia evidenzia come oggi il fattore costi sia cruciale nelle scelte dei consumatori, ma anche come il brand sia impegnato a superarlo: “Oggi le auto elettriche sono care e non hanno abbastanza punti di ricarica. Noi lavoriamo per far sì che nel 2030 una vettura elettrica costi al consumatore esattamente come una a motore a combustione. E questo non si raggiunge solo con un volume di produzione maggiore ma sviluppando tecnologie come le batterie allo stato solido che costano fino al 70% il meno rispetto alle attuali: lanceremo un impianto di produzione pilota nel 2024 e assieme ai miglioramenti nel ciclo produttivo fra qualche anno i costi di acquisto di una vettura elettrica e una auto a combustione si equivarranno. A quel punto l’elettrico potrà contare su costi assai inferiori fra manutenzione e carburante” ovvero le ricariche.
“Per il 2030 credo che possiamo essere fiduciosi”: nel frattempo, conclude, “Nissan punta sull’e-Power che non ha bisogno di infrastrutture di ricarica, è un elettrico senza spina che fa fare più di 1000 km con un pieno”.