Usare la propria auto elettrica per estrarre criptovalute? Non è mica un'idea così campata in aria, soprattutto se l'auto in questione è una Tesla ed è stata comprata ancora negli “anni buoni”, quelli in cui venivano garantite ricariche gratis per tutta la vita del veicolo. Un esperto smanettone e YouTuber statunitense, Siraj Raval, si è messo all'opera e ha realizzato un “mini rig” che sta comodamente nel frunk della sua Model 3 e che è alimentato dalla batteria dell'auto stessa. Nel periodo di massimo valore di Ether e Bitcoin è arrivato a estrarre fino a 800 dollari al mese. Puro profitto, visto che, appunto, la ricarica dell'auto non gli costa nemmeno un centesimo.
Il passaggio più delicato è proprio il collegamento delle GPU alla batteria, che potrebbe invalidare la garanzia; ma secondo Raval il gioco vale la candela, almeno alle condizioni attuali del mercato crypto. Non è l'unico che ci ha pensato: CNBC ha contattato un altro intraprendente enthusiast che già qualche anno fa aveva realizzato un setup analogo – l'elemento chiave di tutto il processo è naturalmente la disponibilità di corrente gratis pressoché illimitata. Ma in ultimo, Chris Allessi aveva deciso che non ne valeva la pena: certo, 800 dollari al mese sono tanti, ma non sono garantiti per sempre – primo, perché il valore di bitcoin e compagnia fluttua ancora tantissimo, secondo, perché più si va avanti più sono complicati i calcoli da eseguire per estrarre nuovi token.
C'è poi da considerare l'impatto che il continuo uso di corrente avrà sulla longevità delle batterie dell'auto – e visti i costi… “esplosivi” della loro sostituzione, beh, diciamo che vale la pena pensarci un po' bene prima di cimentarsi.
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