- Il colpo d’occhio della Suzuki Swift
- Suzuki Swift: l’abitacolo
- Nuovo motore per la Suzuki Swift
- Suzuki Swift, come va su strada
- Allestimenti e prezzi
Per la cultura giapponese non è affatto scontato dare una continuità al passato, mentre per la Suzuki Swift è stata fatta una piacevole eccezione. Protagonista delle strade globali dalla fine del 2004, con la sua linea personale e facilmente distinguibile, oggi ci apprestiamo a conoscere la quarta generazione che è una naturale evoluzione delle versioni antecedenti. Squadra che vince non si cambia. Il grande pubblico ringrazia, dato che nell’arco di vent’anni sono stati realizzati 9 milioni di esemplari, dei quali 500.000 soltanto in Europa. In prima fila, amandone la compattezza e agilità, ci sono gli italiani. La conformazione delle nostre strade, i piccoli borghi e i centri storici che animano lo Stivale, sono lo scenario ideale per questa brillante macchinetta nipponica. Noi, abbiamo avuto l’opportunità di misurarne le qualità, in anteprima, sulle strade di Bordeaux. Vediamola.
Il colpo d’occhio della Suzuki Swift
A prima vista si nota il legame dinastico che unisce tutte le Suzuki Swift che si sono avvicendate nel corso dell’anno. Non si resta storditi di fronte a lei, perché il suo stile è confidenziale, sicuro e affidabile. Ovviamente, la quarta generazione della hatchback giapponese è più moderna, raffinata e stilosa, e alcuni connotati sono stati modificati per rimanere in cima alle preferenze del mercato. Ed ecco che l’anteriore viene rivisitato con un’ampia bocca che troneggia in posizione centrale, una mascherina massiccia a nido d’ape, che conferisce un temperamento sportivo. Tutto nuovo è anche il taglio dei gruppi ottici, che presentano una nuova firma a “L”.
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Suzuki Swift: l’abitacolo
Facendo un tuffo dentro alla vettura, tutto è al suo posto in una rigida semplicità. Ogni cosa è sotto all’occhio del guidatore (grazie alla disposizione Driver Oriented) che non si può smarrire, anche perché a supporto delle sue esigenze ci sono dei pratici tasti fisici, che nel cuore della plancia fanno il loro dovere, a cominciare dalla climatizzazione (automatica). Il cockpit, invece, è analogico e ben si sposa con la Swift, specie quando si abbina al cambio manuale.
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L’aspetto sportivo e accogliente viene esaltato anche dalle due tonalità di colore che caratterizzano l’abitacolo, nero e grigio chiaro, che ben si interfacciano con gli inserti satinati argento e grigio scuro. Le plastiche, alcune più morbide ed altre più dure, sono distribuite in modo omogeneo.
Nuovo motore per la Suzuki Swift
Tutto nuovo anche il motore, un 1.2 aspirato 3 cilindri da 83 CV con sistema ibrido a 12 volt. Rispetto al precedente motore K12D migliora l’efficienza termica e riduce le emissioni di CO2, che si staglia sotto i 100 g/km. Al tempo stesso, anche la coppia viene implementata ai bassi regimi per garantire una maggiore reattività e delle prestazioni ancor più brillanti.
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Il sistema ibrido 12 volt, invece, converte l’energia cinetica creata in fase di decelerazione, immagazzinandola nella batteria agli ioni di litio, e assiste il motore in fase di accelerazione per garantire efficienza dei consumi e una riduzione delle emissioni. Questo propulsore può essere abbinato alla classica trasmissione manuale a 5 velocità, oppure a un cambio automatico CVT rinnovato ed efficiente. Compaiono, in quest’ultimo caso, anche i paddle al volante che in una segmento B sono una rarità.
Suzuki Swift, come va su strada
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Non serve avere una cavalleria esagerata per avere quel brivido necessario ad esaltarsi, rispettando sempre e comunque i limiti stradali. E la Swift ci riesce alla grande. Ottimo il cambio manuale, preciso e veloce, mentre la trazione integrale All Grip si conferma una vera eccellenza per il segmento delle utilitarie. Forse, l’assetto un po’ rigido perde qualcosa in termini di comfort, quando si affrontano le asperità della strada, a cominciare dalla buche o i dossi artificiali, ma è un compromesso che si può accettare. Il consumo è un altro capitolo dolce, perché nel nostro itinerario di oltre un centinaio di chilometri abbiamo viaggiato sui 23/24 chilometri con un litro.
A corredo, per una guida attenta e sicura, ci sono una serie di dispositivi interessanti, come: il Dual Sensor Brake Support II, il Lane Keep Assist, il Driver Monitoring System e altri ancora. L’elenco, infatti, è lungo. Diciamo pure che, nel nostro primo contatto nelle zone vinicole di Bordeaux, la piccola Swift ha superato agilmente la prova. E non è un caso.
Allestimenti e prezzi
La casa di Hamamatsu propone un unico allestimento “Top” che di serie offre tutto quanto. L’unico optional, da 500 euro, è la vernice metallizzata. Il listino prezzi della Suzuki Swift è così suddiviso:
- Suzuki Swift 2WD – 22.500 euro
- Suzuki Swft 2WD CVT – 24.000 euro
- Suzuki Swift 4WD – 24. 500 euro
Nel complesso, l’ultima arrivata propone un costo di appena 500 euro in più rispetto all’attuale generazione che è prossima alla pensione.