Il Suv giapponese si rinnova nello stile e nei contenuti, modificando anche il suo nome: sotto al cofano, un 4 cilindri ibrido
Di solito il rinnovamento di mezza età di un’automobile, o restyling se si preferisce chiamarlo così, non coinvolge direttamente il nome del mezzo in questione, anzi. Non è così per la Subaru XV, che abbandona ufficialmente quello che può anche essere un numero romano per andare all’anagrafe e farsi chiamare Crosstrek come già la conoscono in America. L’evoluzione è sottile e significativa allo stesso tempo, con miglioramenti ponderati che serviranno a mantenere alte le vendite di un modello che è un pilastro nell’economia del Marchio giapponese.
Subaru Crosstrek, oltre al nome cambia stile e tecnologia
L’unità motrice ibrida per la gamma italiana è il quattro cilindri, immancabilmente boxer, di 2 litri da 136 cavalli abbinato a un motore elettrico da 12,3 kW integrato nel cambio CVT. La trazione non può che essere permanente a quattro ruote motrici con una ripartizione di base della coppia motrice del 60/40% tra avantreno e retrotreno invece del perfetto 50/50% di prima per motivi di peso che grava sull’anteriore. Nuovo anche lo sterzo a servoassistenza elettrica mentre il telaio è stato irrigidito del 10% in termini di resistenza alla torsione.
A bordo il sistema di infotainment è dell’ultima generazione, uguale a quello della Outback, e con un touchscreen da 11”6. È stata migliorata la connettività ai telefoni con collegamenti senza fili alle applicazioni ed è stato reso non consultabile il sistema multimediale da esterni come parcheggiatori o meccanici grazie a un numero d’accesso specifico. Sotto il profilo della sicurezza sono stati aggiunte sette funzioni ulteriori, con una telecamera con visione laterale allargata per vedere in anticipo pedoni e ciclisti.
Crosstrek, non teme il fuoristrada
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