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Risolto il giallo dei crash test Tesla? L'Euro NCAP: "Tutto regolare"

L'ente annuncia di aver svolto una prima serie di verifiche e non ci sono prove di software ad hoc. Ma l'hacker accusatore non molla

Non ci sono prove che Tesla abbia commesso illeciti con il software che citava espressamente gli enti di valutazione della sicurezza di vari Paesi scoperto qualche settimana fa dall’hacker Green. A dirlo è la stessa Euro NCAP, che ha avviato un’indagine proprio dopo che la questione era rimbalzata sui media di tutto il mondo.

Da più parti si era pensato che le strisce di codice che riportavano espressamente i nomi di Euro NCAP e Ancap trovate all’interno delle Model Y fossero presenti solo sugli esemplari effettivamente consegnati per essere valutati. E lì sarebbe stata l’irregolarità.

Funzioni ad hoc in base al Gps

L’Euro NCAP, attraverso le parole del suo direttore Aled Williams, afferma però che non ci sono prove che Tesla abbia utilizzato il software per ingannare i test. “Finora le indagini Euro NCAP non hanno rivelato alcuna prova di un tentativo di imbrogliarci”, ha dichiarato alla CNN dopo che con un team di esperti dell’organizzazione ha esaminato gli aggiornamenti software di Tesla per testare i veicoli e non ha riscontrato alcun difetto.

Il dubbio più grande riguardava la funzione di geofencing interna alla tecnologia di assistenza alla guida Full Self Driving, ma l’Euro NCAP afferma che non c’è da preoccuparsi. “È possibile che con il geofencing la posizione Gps venga utilizzata per identificare che l’auto si trova all’interno di una struttura o su una pista di prova specifica. Questo potrebbe modificare il funzionamento di certe tecnologie. Ma Tesla, interpellata sulla questione, ha negato con forza che ciò avvenga”.

Un modo per identificare il mercato?

Ma perché quindi Tesla usa un codice in cui si fa riferimento a enti di valutazione specifici? I vertici della Casa americana dicono che sia un modo per identificare il mercato verso il quale quell’esemplare è indirizzato. Perché in base al Paese vengono effettuate alcune configurazioni specifiche. Ma non c’è truffa.

Williams lo conferma: “Diverse regioni (come Europa, Australasia, ecc.) differiscono in termini di legislazione, condizioni stradali/segnaletica e altro. La recente aggiunta di ANCAP al codice della Model Y coincide con l’inizio delle vendite di quel veicolo in Oceania”. La spiegazione avrebbe una logica.

Però, non tutti sono soddisfatti. Green, l’hacker che originariamente ha sollevato la questione, ha fatto notare che anche il Giappone utilizza segnali stradali diversi da quelli degli altri Paesi, ma nel software delle vetture destinate al Sol Levante non sono specificati enti: né Euro NCAP, né Ancap né altro. Il che a suo avviso indicherebbe che esiste un altro modo per Tesla di identificare le regioni nel software.

Quindi? Per ora basandosi sulle parole di Williams si può dire che la situazione sia rientrata, ma in ogni caso l’Euro NCAP sta proseguendo la sua indagine e cercherà di ripetere i test per eliminare definitivamente qualsiasi dubbio.

Fotogallery: Crash Test EURO NCAP 2019 Tesla Model 3

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