- Cresce, e non di poco
- È anche meglio “piantata”
- Già nelle concessionarie
- Se hai fretta, allora “continua”
- Comunque sia, il diesel resiste!
- Dentro è piuttosto classica
Giro di boa per la BMW X2, che dice addio alle linee squadrate e alla coda quasi tronca: la nuova generazione, col suo lunotto spiovente, riprende lo stile delle sorelle maggiori X4 e X6, e si getta senza equivoci nella sempre più numerosa mischia delle SUV coupé (che la Casa di Monaco chiama SAC, ossia Sport Acrivity Coupé). Inoltre, ora è disponibile anche in versione totalmente elettrica, denominata iX2 e, nella sua declinazione più potente xDrive30, oggetto di questo test.
Prova BMW iX2 xDrive30 – Colpo di coda
Cresce, e non di poco
È anche meglio “piantata”
Muscolosa grazie pure a fiancate scolpite e passaruota pronunciati (sono state ampliate anche le carreggiate), la BMW X2 non impone di rinunciare a una discreta praticità, facendo addirittura meglio della X1 (di 5 cm più corta) in tema di spazio per le valigie.
Infatti, la filante coda cela un bagagliaio che va dai 525/1400 litri delle versioni elettriche ai 560/1.470 litri di quelle con motore a combustione. Oltre alla presenza di vani laterali, sono apprezzabili il doppiofondo (utile, nelle varianti a batteria, per riporre i cavi di ricarica) e lo schienale del divano suddiviso in tre sezioni: abbattendo solo quella centrale (più stretta delle altre due) si possono caricare gli sci conservando quattro posti.
Già nelle concessionarie
Come accennato sopra, il fatto che la X2 sia disponibile anche con powetrain totalmente elettrico è una novità: fra le X “pari”, è la prima volta che ciò accade. La più prestante delle X2 a batteria è la iX2 xDrive30, che abbiamo guidato e che, assieme ad alcune versioni termiche, è già sul mercato.
La xDrive30 monta un motore per ciascun asse (quindi ha la trazione integrale). Le due unità erogano complessivamente 313 CV e 494 Nm di coppia, e consentono alla SUV coupé tedesca di scattare da 0 a 100 orari in appena 5,6 secondi. Meno emozionante la velocità di punta, che, come spesso accade nelle elettriche (anche per ragioni di efficienza), è limitata elettronicamente a un valore relativamente modesto: in questo caso, “soli” 180 km/h (che però si raggiungono rapidamente…).
Se hai fretta, allora “continua”
Comunque sia, il diesel resiste!
Già in commercio anche tre versioni endotermiche, tutte turbo e con cambio robotizzato a doppia frizione e 7 rapporti: a gasolio c’è la sDrive 18d (150 CV, da 44.800 euro), mentre vanno a benzina la sDrive20i (1.5 tre cilindri con impianto mild hybrid 48V, 170 CV, da 46.100 euro) e la “sportiva” M35i, con il 2.0 a quattro cilindri da 300 CV e la trazione integrale (da 63.200 euro). In una fase successiva arriveranno la xDrive20d (mild hybrid 48V, 163 CV, 4×4, da 50.200 euro) e l’elettrica d’accesso, ossia iX2 eDrive (204 CV, trazione anteriore, da 49.100 euro).
Dentro è piuttosto classica
Gli interni, dall’aspetto abbastanza ordinario al confronto con le elaborate linee della carrozzeria, sono ben fatti: quasi tutte le superfici a portata di mano presentano rivestimenti morbidi e gradevoli al tatto, e gli assemblaggi fra i vari elementi sono curati. Sportivo e classicheggiante il volante a tre razze, con corona massiccia da impugnare e perfettamente tonda.
Non mancano i portaoggetti (c’è anche una “vasca” sotto il supporto a ponte del bracciolo centrale), ma la piastra per la ricarica wireless dello smartphone (provvista di una furba clip per trattenere il dispositivo) è fra i molti optional a pagamento.
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