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Nissan: brevetto per un motore termico composito in resina

Nonostante l’incessante elettrificazione, il marchio giapponese porta avanti lo studio per un motore a combustione alternativo – di CARLO PLATELLA

Nissan non pensa che sia ancora giunto il momento di pensionare il motore termico e ne deposita un brevetto per una versione alternativa. Il brand giapponese ritiene infatti di poter impiegare resine sintetiche rinforzate per realizzare parti strutturali del blocco motore, seppur continuando a utilizzare componenti metalliche. Il documento pubblicato lo scorso aprile, consultabile sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, ne descrive gli aspetti principali.

Il motore composito

Il brevetto depositato da Nissan non riguarda l’intero termico ma solo il suo blocco motore, suddiviso in due parti. L’elemento inferiore è realizzato in materiale metallico e si presenta come una piastra piatta da cui spuntano le canne integrali dei cilindri. La metà superiore si presenta invece come una struttura in resina sintetica, sulla cui sommità trova poi posto la testata. L’impiego di materiali differenti consente di definire l’invenzione come un vero e proprio blocco motore composito.

nissan: brevetto per un motore termico composito in resina

L’elemento in resina circonda le canne dei cilindri, delimitando l’interstizio della camicia di raffreddamento. La differenza rispetto ai brevetti precedenti risiede nella modalità di accoppiamento tra i due elementi. Spariscono infatti gli inserti metallici che appesantivano il blocco e al loro posto si fa ricorso alla saldatura lungo la superficie orizzontale tra le due strutture. La scelta, in base a quanto descritto nel brevetto, assicura una grande uniformità nella distribuzione del calore con benefici alla qualità del risultato. Nissan ha tenuto a sottolineare come a fondere sia quasi esclusivamente la superficie metallica e solo in minima parte l’elemento in resina.

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Rinforzi in fibra di vetro

La realizzazione di un blocco composito in due elementi alza notevolmente tempi e costi di produzione. Tuttavia, Nissan ha voluto cogliere l’opportunità per studiare una soluzione di alleggerimento del motore, con vantaggi su consumi e prestazioni. Gli ingegneri della casa giapponese spiegano come la metà superiore del blocco non sia sottoposta a particolari sollecitazioni meccaniche, limitandosi a definire la camicia di raffreddamento e a offrire un appoggio per la testata. Da qui, la possibilità di valutare materiali alternativi.

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Il brevetto fornisce un solo esempio per i materiali impiegabili, citando la poliammide rinforzata in fibra di vetro come un valida candidata per la struttura superiore. Questa inoltre verrebbe prodotta tramite stampaggio a iniezione, mentre la fusione resterebbe la strada maestra per la parte metallica. Come sempre è opportuno ricordare che la registrazione di un brevetto non implichi l’entrata in produzione, ma la soluzione sviluppata da Nissan desta comunque curiosità.

FP | Carlo Platella
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