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MotoGP | Mir: "Ero dietro a Bradl, non ho visto passi avanti nella moto 2024”

Honda si prepara a una giornata cruciale per il futuro più prossimo in MotoGP. Passato il Gran Premio di San Marino, la casa dell’ala dorata si giocherà buona parte delle sue aspirazioni nel consueto test di Misano di lunedì. Sarà importante non per contare su miglioramenti miracolosi che possano cambiare la situazione drasticamente dalla sera alla mattina, ma per iniziare a notare dei cambiamenti nella filosofia che possano convincere i propri piloti, Marc Marquez e Joan Mir.

Nella gara di questa domenica, mentre l’otto volte campione del mondo ha spiccato con una fantastica settima posizione, il maiorchino ha avuto una pessima giornata. Una caduta lo ha costretto a tornare al box prima della bandiera a scacchi, andando a infierire su una situazione già disastrosa che sfortunatamente non sorprende più il campione del mondo 2020, che ha solo 5 punti in classifica.

Finita la gara di domenica, Mir ha spiegato quanto accaduto, anche se ha voluto chiarire che l’incidente non influirà sulla sua mentalità attuale: “Non sono riuscito a partire bene, non ho recuperato alcuna posizione”, ha esordito. “Poi sì, e ho cominciato a tirare un po’. Non credo che la caduta condizioni la mia fiducia. Sono andato largo in una curva e al giro dopo sono caduto in quello stesso punto”, ha spiegato.

Il #36 dovrà cambiare il chip in vista della giornata di lunedì, anche se alcuni indizi non sembrano così promettenti. Il pilota di Palma de Maiorca ha potuto guidare alle spalle di Stefan Bradl, che questo fine settimana ha corso come wild card con la RC213V del 2024, che proverà anche nel test, ma non ha riscontrato migliorie.

Joan Mir, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“Domani avrò la mentalità per concentrarmi sul 2024. Ho potuto vedere Bradl prima di superarlo, ma non ho visto alcun passo in avanti. Ha un po’ più di accelerazione rispetto a me, ma non come le altre moto. La prima impressione della prima uscita in pista darà la più importante”.

Mir ha poi approfondito la sua analisi: “Se saliamo su una moto che ci dicono abbia un concetto completamente diverso e non lo notiamo subito, allora non è un buon segnale. Non voglio cambiamenti piccoli, abbiamo bisogno di un cambiamento grande”, ha aggiunto insistendo sui grandi cambiamenti che chiede negli ultimi mesi così come il suo compagno di squadra.

Lo stesso Alberto Puig, team manager Repsol Honda, e che si trova immerso nella ricerca del nuovo personale da marchi rivali, ha riconosciuto oggi che in HRC pensano a un cambiamento radicale nel concetto della moto. Mir però non si aspetta che arrivi presto: “Immagino che questo nuovo concetto richieda gente nuova, e questo sicuramente avverrà a fine stagione”.

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