Honda non sta vivendo il suo miglior momento in MotoGP e si presenta al Gran Premio di Spagna tra mille difficoltà, dopo la tappa di Austin che ha visto arrivare al traguardo solo Luca Marini in entrambe le gare disputate. Nonostante le RC213V siano sempre in coda al gruppo, l’umore del pesarese continua a essere alto e a Jerez trova anche il tempo e il modo di scherzare.
“Parto sempre carico, fino al giovedì sto da Dio!”, ironizza Marini nel consueto incontro con i media alla vigilia del Gran Premio di Spagna. “Dal venerdì, se ti vedi laggiù in fondo, la mia parte competitiva inizia a dire che sarebbe meglio stare più su. Però so perfettamente che ci sono degli step da fare e poi sono sicuro che se continuiamo a stare uniti e lavorare bene tutti insieme, arriveremo prima dove vogliamo”, prosegue il portacolori HRC, che si sente fiducioso nonostante i risultati non stiano dando giustizia al lavoro nei box.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La presenza di Bradl a Jerez è fondamentale non solo per velocizzare lo sviluppo ma anche per lavorare a pieno ritmo nei test di lunedì. Il Gran Premio di Spagna sarà infatti un momento cruciale, pur essendo all’inizio della stagione, perché si cominceranno a vedere le prime novità in pista e in Casa Honda ne promettono diverse.
“Siamo abbastanza tutti allineati, questo velocizza il processo”, spiega Marini parlando del confronto che ha con il suo compagno di box e con gli altri componenti della formazione Honda. “La cosa importante, che ho notato che fa la differenza, è che non è solo uno spiegare le proprie sensazioni, ma cercare di andare nel dettaglio. Quando ai giapponesi spieghi le cose bene, nella maniera più precisa possibile, più sei dettagliato e più riescono a capire e portarti qualcosa che ti aiuta e ti fa sentire la differenza”.
Già durante l’inverno Marini aveva apprezzato il modo di lavorare dei giapponesi e, alla vigilia del quarto weekend della stagione, conferma il suo pensiero: “Secondo me non è una questione di lentezza, ma di precisione. Loro hanno degli standard di qualità molto alti e questa cosa a me piace molto, quindi devono essere prima sicuri al 100% che quella cosa funzioni”.
“Il tempo di risposta è stato ottimo, perché dopo solamente tre gare abbiamo una moto completamente nuova. Ogni cosa che c’è sulla moto è nuova per i test di lunedì, ma comunque hanno portato cose nuove durante tutte le prime tre gare. Deve essere anche una questione di sicurezza e loro sono pro-piloti, devono essere sicuri che funzioni tutto a dovere e che la moto non si rompa”, conclude il portacolori HRC.
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