Dani Pedrosa non era del tutto a suo agio a Jerez. Dopo non essere riuscito ad entrare direttamente in Q2 a causa di un brutto venerdì, nel quale è caduto con la KTM che più gli piaceva e ha dovuto cercare il tempo, senza trovarlo, con una seconda moto che non gli offriva un buon feeling, ha iniziato il sabato dalla 16° posizione sulla griglia di partenza, dovendo fare i conti con una pista bagnata a causa della pioggia caduta nella mattinata.
Ma tutto è cambiato nella Sprint. In una vera e propria gara di sopravvivenza, con ben 15 cadute, il pilota di Castellar del Vallés ha resistito con la sua RC16 per conquistare il quarto posto nelle fasi finali e tagliare il traguardo a soli 50 millesimi di secondo da Fabio Quartararo, terzo. Tuttavia, il francese è stato successivamente penalizzato di otto secondi per non aver rispettato la regola della pressione minima degli pneumatici, dando a Pedrosa il suo primo podio dalla vittoria di Valencia 2017, quando era ancora un pilota a tempo pieno.
Dani Pedrosa, Red Bull KTM Factory Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
“Quando sono tornato al box mi hanno detto che avevo mancato il podio per un pelo. Sul rettilineo d’arrivo non sono riuscito a vedere la tabella perché stavo cercando di superare Fabio. Forse sto invecchiando e per questo non ho visto la tabella; forse devo farmi controllare la vista”, ha aggiunto poi, scherzando e riferendosi alla sua età.
“Ho fatto una gara intelligente. Quando la pista è così, è sempre pericolosa. Devi essere molto concentrato perché, in questo tipo di gara, al minimo errore sei fuori. Non mi sono divertito molto, ma quando inizi a recuperare posizioni la sensazione è migliore rispetto a quando succede il contrario”, ha concluso Pedrosa.
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