Austin e Jerez, stesso copione: dopo aver sprecato l’occasione di trionfare per la prima volta con la Ducati in America, Marc Marquez è finito a terra nella Sprint a Jerez, quando aveva preso il comando e sembrava lanciato verso il successo. Uno spreco, quello dell’otto volte iridato, che però nella giornata odierna è stato “giustificato” dalle condizioni della pista, secondo molti impraticabili. Nonostante la caduta, è riuscito a tornare in pista e, approfittando delle tantissime scivolate della Sprint, ha chiuso in settima posizione.
Il portacolori Gresini è caduto nel tranello della pista, che ha tirato fuori le chiazze di bagnato col passare dei giri. A dispetto della caduta, Marquez si è sentito più a suo agio rispetto al solito: “Siamo stati più vicini di quanto non lo fossimo prima, ma comunque non abbastanza. Mancavano solo quattro giri per finire una giornata perfetta, ma la cosa positiva è che per me oggi è una giornata ottima, con la pole position. Abbiamo capito che sul bagnato siamo veloci, siamo stati i più veloci anche in gara, ma purtroppo non sono riuscito a finirla. Ho fatto la cosa più difficile, ma poi sono caduto nella parte più facile. Ma, come la maggior parte dei piloti, direi che ho preso una chiazza di bagnato e ho perso l’anteriore. Così come la maggior parte di loro, ma la cosa positiva è che ogni volta siamo sempre più vicini”.
Marc Marquez, Gresini Racing, Joan Mir, Repsol Honda Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Tuttavia, l’otto volte iridato ritiene che anche senza contatti non sarebbe riuscito a recuperare per salire sul podio nella Sprint: “No, perché quando sono caduto ho distrutto le ali, tutta l’aerodinamica. In gara la moto tremava molto e andava da un lato, quindi era impossibile. Sono riuscito a girare in 39, ma non in 38 o 37”.
Per l’episodio con Mir, la Direzione Gara ha penalizzato Marquez togliendogli una posizione e l’alfiere Gresini non è in accordo con la decisione: “Era esattamente la stessa situazione di Binder. Lui mi ha superato, poi l’ho visto e ho ripreso la moto. Ho cercato di sorpassare Mir in modo fluido, ma poi lui ha rilasciato i freni e si è infilato e abbiamo avuto il contatto. È stata colpa mia, ma sì, a volte bisogna capire”.
La gara di domenica sarà un’altra storia e si prospetta asciutta. Dunque, sarà chiave la scelta delle gomme: “Sarà un punto interrogativo per tutti. Domani credo che il grip della pista sarà migliore. Con le medie dobbiamo capire cosa possiamo fare. Tutti sono molto costanti, ma una delle cose più importanti sarà la partenza e il primo giro. Tra i piloti che partono davanti, forse Martin è il più forte”.
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