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MotoGP | Diggia: “Gare così mi danno forza, ora voglio lottare con Pecco!”

Gara dopo gara, weekend dopo weekend, Fabio Di Giannantonio mostra grandi progressi ed è autore di gare solide. Il Gran Premio d’Olanda non ha fatto la differenza, anzi. Il romano ha lottato per la terza posizione per gran parte della gara, piegandosi solo alla temperatura della gomma anteriore, che l’ha costretto a rallentare il ritmo. Quinto alla bandiera a scacchi, è poi passato in quarta posizione con la sanzione a Marc Marquez (proprio per la pressione della gomma) e quello di Assen è il miglior risultato in stagione per il portacolori Pertamina Enduro VR46.

“Sono davvero felice, stiamo lavorando tantissimo”, esordisce con un gran sorriso ai microfoni della stampa. “Abbiamo potuto lottare per il podio e per essere la miglior GP23. Fare gare così non ha prezzo! Con la moto e il pacchetto che abbiamo, stiamo facendo il massimo possibile e mi sto divertendo tanto. Sto facendo grandi gare e sto crescendo anche come pilota. In tutte le aree sto migliorando tanto, nel corpo a corpo, nel passo, nella gestione delle gomme e anche del giro secco. Sto diventando proprio forte, anche oggi è una dimostrazione che stiamo diventando davvero forti”.

Attualmente, a esclusione di Marc Marquez, Diggia è il pilota che meglio interpreta la Desmosedici GP23. Una moto che inizialmente non è stata particolarmente facile nemmeno per il team factory lo scorso anno, nelle mani del romano è diventata un’arma temibile. Nella gara di Assen era impossibile provare a stare con la GP24 #1 di Pecco Bagnaia, ma Di Giannantonio ha lottato come un leone confermando di sentirsi a proprio agio con questa Ducati.

motogp | diggia: “gare così mi danno forza, ora voglio lottare con pecco!”

Fabio Di Giannantonio, VR46 Racing Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

“Devo essere orgoglioso dei ragazzi del team e anche di me stesso per le gare che sto facendo. Dico sempre di essere un pilota che, come stile, porta velocità in curva e questa moto in maniera spontanea porta tanta velocità in curva. Non è un aiuto per andare veloce, perché ti fa fare linee diverse. Ma nel mio caso non è un problema enorme, perché sono un pilota che ha la caratteristica della moto. A volte mi servirebbe un po’ più di turning, ma alla fine posso farcela anche così”, rivela Diggia.

Manca ancora uno step: il podio. In Olanda l’ha sfiorato, ne ha sentito l’odore, ma vi è rimasto ai piedi: “Ho creduto nel podio fino a quando ho sentito il davanti che si chiudeva nel veloce. Qui con il vento la gomma anteriore si raffredda facilmente. È un peccato che a un certo punto della gara ho dovuto ridurre la mia velocità perché la temperatura della gomma anteriore si è un po’ raffreddata e mi si chiudeva”.

“Quando è così, bisogna stare attenti, così ho fatto passare i rivali dietro di me, ma la lotta c’era e lottavo. Poi mi sono toccato con Marc alla Curva 6 e quella è stata un po’ la fine della mia gara perché spingevo tanto per recuperare, ma era troppo tardi. Volevo spingere e battere il gruppetto sul passo, perché quando mi metto davanti a tirare è difficile che commetto errori. Infatti ci stavo riuscendo, ma quando ho sentito due o tre movimenti, ho pensato che fosse meglio far passare gli altri e far riscaldare la gomma. Penso sia stata la scelta giusta, altrimenti non sarei arrivato in fondo”, spiega l’alfiere VR46.

Di Giannantonio è l’uomo più chiacchierato del mercato piloti attualmente, e con ragione di esserlo, vista la solidità mostrata in questa prima parte di stagione. Il romano ha diverse opzioni sul tavolo e ha la possibilità di scegliere, forte anche di prestazioni come quella di domenica, in cui ha aggiunto un altro tassello al suo biglietto da visita: “Gare come queste mi danno la forza di dire che sono proprio forte e sto lavorando bene per cercare di esserlo ancora di più. Voglio lottare con i piloti davanti, Bagnaia, Martin, Bastianini. L’obiettivo è vincere tante gare e diventare campione del mondo, quindi sono semplicemente sul mio cammino”.

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