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Mazda – Masahiro Moro: “Sulla transizione elettrica c’è tanta incertezza”

mazda – masahiro moro: “sulla transizione elettrica c’è tanta incertezza”

Mazda – Masahiro Moro: “Sulla transizione elettrica c’è tanta incertezza”

La transizione elettrica del settore automobilistico è penalizzata da sempre più frequenti segnali di incertezza e da un ritmo d’adozione non abbastanza elevato da soddisfare le aspettative dei costruttori. Ormai lo dicono in tanti e ne è convinto anche Masahiro Moro, amministratore delegato della Mazda da neanche sei mesi: Moro ha manifestato i suoi dubbi sul processo di elettrificazione in una lunga intervista ad Automotive News.

Neutralità tecnologica. Per cominciare, il top manager ha ribadito il tradizionale approccio “tecnologicamente neutrale” dei costruttori giapponesi. “Ciò che ho riscontrato negli Stati Uniti è un divario tra ciò che il governo vorrebbe fare attraverso la regolamentazione e il modo in cui i consumatori reagiscono”, ha detto Moro sulla presunta urgenza di passare all’elettrico. “Continuo a credere che ridurre le emissioni di anidride carbonica sia importante e che dovremmo fornire soluzioni diversificate che si adattino a bisogni e desideri diversi. Tuttavia, al momento, l’attenzione è rivolta soprattutto sui veicoli a batteria. Sfortunatamente, nella realtà i consumatori sono alla ricerca di soluzioni alternative: da oggi al 2030 sarà il periodo dell’alba dell’elettrificazione e sarà pieno di alti e bassi. Dobbiamo superare questo viaggio accidentato”. Detto questo, la Mazda sta sviluppando una piattaforma in-house per le Bev, non senza problematiche: “L’architettura è ancora allo studio perché le normative continuano a cambiare, e la stessa politica continua a cambiare. Stiamo valutando come rendere la piattaforma più efficiente e leggera in modo che abbia senso dal punto di vista economico. Uno dei grandi problemi per noi è che la domanda è incerta. Nel mercato attuale, il ritmo d’adozione dell’elettrico non è così elevato. Quindi, potremmo iniziare un po’ più lentamente in termini di accelerazione”.

Otto Bev entro il 2030. Per affrontare tutte le problematiche e valutare a 360 gradi la questione dell’elettrificazione, la Casa giapponese ha deciso di riunire tutte le attività, i progetti e il personale sotto un’unica divisione denominata e-Mazda. Sarà proprio questa realtà a sviluppare la prossima gamma di elettriche: “Vorremmo approntare sette o otto Bev entro il 2030”, ha spiegato Moro, sottolineando i contorni della collaborazione con la Toyota. Entro l’agosto del 2026, le due Case raggiungeranno il 90% di condivisione nelle architetture elettriche e nei software, ma le parti meccaniche rimarranno completamente indipendenti: del resto, la collaborazione verte soprattutto sugli aspetti informatici. I progetti con la Toyota saranno funzionali agli obiettivi di lungo termine della Mazda, ma su questo fronte Moro è tornato a manifestare tutti i suoi dubbi. La Casa punta a un mix di vendite composto da elettriche per il 25-40% del totale entro la fine del decennio, un intervallo piuttosto ampio: “Nessuno sa dove arriveremo”, ha concluso l’ad. “Tutti stanno ridimensionando gli investimenti o posticipando le scadenze. La traiettoria attuale potrebbe risultare nella percentuale più bassa dell’intervallo. Ma nessuno lo sa sul serio”.

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