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Maserati – Quattroporte 2024, la svolta elettrica

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Maserati – Quattroporte 2024, la svolta elettrica

Nell’ambito di un rinnovamento di gamma che ha prodotto novità dirompenti, tra cui il ritorno di una sportiva a motore centrale (la MC20) e il raddoppio dell’offerta Suv (con la Grecale che ha affiancato la sorella maggiore Levante), il marchio Maserati non vuole rinunciare ai capisaldi della sua tradizione. E dopo averne dato prova con il remake della GranTurismo (cui seguirà prossimamente quello della GranCabrio), farà altrettanto con l’ammiraglia: anche la Quattroporte, infatti, avrà un’erede. Che ne raccoglierà il testimone, ma che al contempo rappresenterà l’occasione per un ripensamento piuttosto radicale della formula. Anzi: a dirla tutta, si tratterà di una vera e propria svolta. Dettata da diverse ragioni concomitanti. Partiamo dalle dimensioni: secondo indiscrezioni raccolte da Quattroruote, la settima generazione della berlina modenese dovrebbe essere più compatta di quella attuale (che è lunga 5,26 metri), finendo per superare di poco la soglia dei cinque.

Ne rimpiazza due. Il motivo dell’insolito almeno per i trend attuali dell’industria passo indietro a livello di taglia è presto detto: a questo modello, che dovrebbe essere presentato nel corso del 2024, spetterà il compito di sostituire non soltanto l’ammiraglia, ma anche la Ghibli, che uscirà di scena senza discendenti dirette. Così facendo, inoltre, la Maserati posizionerà la prossima Quattroporte più vicino alle concorrenti d’elezione, a partire dalla Porsche Taycan. Sarà proprio quest’ultimo il riferimento diretto per la nuova punta di diamante del Tridente, che senza soluzioni di transizione dirà di colpo addio a tutte le motorizzazioni termiche. Sposando, per la prima volta nella storia del costruttore, la sola causa dell’elettrico. Si tratta di un cambiamento epocale: finora, con gli esperimenti di Grecale e GranTurismo Folgore, oltre a quello omologo e imminente su base MC20, a Modena si erano limitati ad affiancare una versione elettrica a quelle endotermiche. Adesso, la punta di diamante della gamma reciderà il cordone ombelicale con il passato. E non si tornerà mai più indietro, questo è certo.

Verso i 100 kWh. Sarà la piattaforma Stla large, l’architettura destinata a fare da spina dorsale alla completa conversione del marchio all’elettrico, a consentire alla Quattroporte di mettere in atto quello che indubbiamente sarà il capovolgimento tecnico più rilevante della sua storia. Si tratta di una struttura di ultima generazione, pur non trattandosi di una cosiddetta “nativa elettrica”: derivata dal pianale Giorgio, inizialmente sviluppato per le Alfa Romeo Giulia e Stelvio, la “large” troverà il suo fiore all’occhiello nell’impianto elettrico di bordo con tensione di 800 volt. il presupposto tecnico fondamentale per le ricariche ultra-fast in corrente continua (con potenze supportate fino a circa 270 kW, come già annunciato per la GranTurismo Folgore), necessarie per riempire accumulatori di dimensioni adeguate alla taglia del modello: al top della gamma dovrebbero infatti trovare posto batterie con capacità attorno ai 100 kWh, per un’autonomia Wltp che si aggirerà attorno ai 500 chilometri.

Fino a tre motori. Ma come evolverà un design iconico come quello della Quattroporte, vettura che ha segnato la storia della Maserati fin dagli anni 60, quando di fatto introdusse il concetto di ammiraglia ad alte prestazioni? Le anticipazioni parlano di un corpo vettura più agile e snello e, a livello di stilemi, di un mix di suggestioni legate alla tradizione, con elementi ripresi dalla GranTurismo e soluzioni più identificative della sua natura di prima “Bev only” del marchio, soprattutto in tema di espedienti volti a migliorarne l’indispensabile efficienza aerodinamica. Un elemento cruciale, quest’ultimo, tanto più in vista degli obiettivi di prestazioni che questa vettura (ammiraglia sì, ma da sempre rivolta alla ricerca del piacere di guida) porta con sé: al vertice della gamma dovrebbe trovare posto una versione con tre motori (uno anteriore e due posteriori), per una potenza complessiva di 760 cavalli, in grado di garantire un tempo sullo 0-100 inferiore ai tre secondi. Non dovrebbe mancare, tuttavia, una più semplice variante dual motor, da circa 550 cavalli, destinata al ruolo di entry level. Per così dire.

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