I ministri europei del commercio, riuniti a Bruxelles, chiedono azioni rapide contro gli incentivi Usa per le elettriche americane
L’Europa deve fare qualcosa e deve farlo presto per poter risolvere il problema della disparità rispetto al mercato Usa sui sussidi alle auto elettriche. A ribadire con preoccupazione un concetto già espresso da mesi sono i ministri del commercio dei Paesi europei preoccupati del fatto che “il tempo sta finendo”.
A ribadire i timori di tutti i 27 Paesi membri, riportati dalla Reuters, è il ministro dell’industria e commercio ceco Josef Sikela che auspica che si possa trovare una soluzione durante l’incontro fissato per il 5 dicembre tra i funzionari della Ue e quelli Usa.
Il problema degli incentivi Usa solo per le EV americane
Joe Biden, presidente Usa
Il rischio, sottolineano i ministri europei, è che questo Inflation Reduction Act firmato da Biden e in vigore da gennaio 2023, possa fare degli Usa il leader globale nella produzione di EV, a scapito proprio dell’Europa. In realtà una legge di tipo protezionista e “sovranista” come questa mette a rischio anche l’industria dell’auto coreana e quella giapponese.
Cosa dicono i ministri europei
Qui alcuni dei commenti sulla scottante questione fatti da diversi ministri europei del commercio riuniti a Bruxelles.
Liesje Schreinemacher, Paesi Bassi:
“Questa legge è molto preoccupante e la task force deve sbrigarsi per produrre risultati il prima possibile.”
“Non possiamo aspettare troppo per prendere una decisione… Penso che si debba passare presto all’azione.”
Il vice primo ministro irlandese Leo Varadkar auspica che Europa e Stati Uniti possano raggiungere un accordo già al Trade and Technology Council del 5 dicembre, ma se questo non avvenisse, “l’Europa dovrebbe reagire”.
Ancora più duro è il giudizio del ministro francese Olivier Becht che dice:
“La transizione Usa verso una economia più verde dovrebbe avvenire sulla base di una concorrenza leale e non su misure che infrangono le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio”.
Becht aggiunge poi che i ministri del Vecchio Continente dovrebbero discutere su come convincere gli Usa a modificare la legge o, altrimenti, “adottare altri provvedimenti”.
“C’è una serie di misure che si possono mettere sul tavolo. L’obiettivo non dovrebbe essere quello di lanciare una guerra degli incentivi che sarebbe controproducente.”