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Con Ferrari alla 6h di Imola, cos'è e come funziona il campionato WEC

“Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un'automobile, sicuramente la farà rossa”, questa frase è senza dubbio una delle più iconiche tra quelle pronunciate da Enzo Ferrari, e come dargli torto? A prescindere da fazioni e tifo la Ferrari è l'auto per antonomasia e il recente successo del campionato WEC, World Endurance Championship, ne è la dimostrazione più lampante. Da quando lo scorso anno, su intuizione di Antonello Coletta, Ferrari è tornata nella classe regina del campionato endurance, l'interesse nei confronti di una competizione che ormai era nota solo per la 24h di Le Mans è cresciuta in maniera spaventosa in tutto il globo, Italia compresa. Tanto che, proprio lo scorso weekend, la tappa di Imola ha fatto segnare il record di presenze sul circuito nei tre giorni di gara, oltre 73.000 spettatori, superando i numeri di Monza e SPA nel 2023 e seconda solo alla 24h di Le Mans (che rimane inarrivabile).

Ok, la Formula 1 viaggia ancora su una scala di valori totalmente differente, ma non è da escludere che nei prossimi anni questo divario possa ulteriormente ridursi. Anche perchè, allo stato attuale delle cose, il campionato e le gare del WEC, sono più avvincenti di quelle di F1 e, anche per quello che riguarda gli spettatori in presenza, il format è decisamente interessante. E poi, diciamolo chiaramente, c'è una Ferrari super competitiva, vittoriosa a Le Mans l'anno scorso, nei primi tre posti della griglia di partenza quest'anno a Imola fermata solo dalla pioggia e, almeno sulla carta, pronta a dare spettacolo sia a SPA che, nuovamente, sul Circuit de la Sarthe. Insomma un campionato tutto da seguire che, essendo però meno noto della Formula 1, necessita probabilmente di qualche chiarimento in termini di regolamento. E allora lasciate che vi racconti le basi del suo funzionamento.

GARE, PUNTEGGI E QUALIFICHE

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La 499P numero 51 del team Ferrari AF Corse

Partiamo dal principio, il campionato WEC è uno dei campionati sotto la “giurisdizione” della FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) ed è composto esclusivamente da gare endurance, ovvero gare di lunga durata, come del resto ben specifica anche il nome. Le tappe del campionato di quest'anno sono 8, di cui 6 da correre su circuiti già utilizzati in passato e due che si sono svolte su piste inedite per il WEC. Parlo ovviamente delle prime due tappe, ovvero la 1812 Km del Qatar e la 6H di Imola, alle quali seguiranno la 6H di SPA, la famosa 24H di Le Mans, la 6H di San Paolo in Brasile a Interlagos, la 6H di Austin in Texas (detta Lone Star Le Mans), la 6H di Fuji e, per chiudere, la 8H del Barhain.

Per quello che riguarda i punti assegnati, il regolamento prevede un punteggio differente a seconda della durata di ogni gara. Le gare da 6H utilizzano un punteggio del tutto simile a quello della F1, ovvero 25 punti al primo equipaggio classificato e punti per le prime 10 posizioni. Nelle gare da 8/10H, come la 8H del Barhain e la 1812 Km del Qatar, i punti vengono moltiplicati per 1,5, arrivando quindi a 38 punti per il primo classificato. La gara regina, ovvero la 24H di Le Mans, invece, raddoppia il punteggio con 50 punti al primo.

Prima di ogni gara, come ovvio che sia, si svolgono le qualifiche. Da quest'anno il format è stato rivisto e ora prevede lo svolgimento di due sessioni consecutive che determinano la vera e propria griglia di partenza. La prima sessione della durata di 12 minuti vede tutti gli equipaggi in pista contemporaneamente. Conclusa questa prima parte di qualifica le 10 auto più veloci competono in una seconda sessione da 10 minuti la “Hyperpole” per determinare quelle che saranno le prime 10 posizioni della griglia.

LE CATEGORIE

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La Ferrari 499P che corre nella categoria Hypercar

Passando invece a parlare delle macchine che corrono il campionato, queste sono divise in due categorie principali: le Hypercar, che dal 2018 hanno sostituito le LMP1, e le LMGT3, introdotte quest'anno e basate sulle già esistenti GT3. Ma vediamo le caratteristiche di entrambe.

Le prime, ovvero le Hypercar, rappresentano la massima categoria del WEC e sono sostanzialmente dei prototipi realizzati da zero dalle varie case che partecipano al campionato, seguendo ovviamente le linee guida e i limiti dettati dal regolamento. Si parla, ad esempio, di una potenza massima di 500 kW (675 CV) da dividere tra motore termico e componente ibrida, ma anche di un peso minimo imposto di 1030 kg. La potenza massima può essere raggiunta anche dal solo motore termico ma nel momento in cui subentra la componente ibrida questa dev'essere tagliata in modo che la potenza complessiva risulti comunque entro il limite. Tutte le vetture della categoria Hypercar sono gommate Michelin.

A dire il vero, all'interno della categoria Hypercar gareggiando due tipologie di auto differenti: le LMH, o Le Mans Hypercar, e le LMDh acronimo di Le Mans Daytona hybrid. Le prime sono costruite veramente da zero dalle case che le portano in gara, hanno molta più libertà di progettazione, ma sono anche decisamente più costose da sviluppare; le seconde presentano invece delle parti comuni e conseguenti limiti progettuali più stringenti. Nel dettaglio le case che decidono di gareggiare con vetture LMDh hanno l'obbligo di utilizzare fornitori unici per cambio, batteria e sistema ibrido, oltre a poter scegliere il telaio tra quelli forniti da 4 fornitori (Dallara, Ligier, Oreca e Multimatic). Resta libera la scelta del motore da utilizzare, e infatti anche in questa categoria vediamo soluzioni molto differenti, dal V6 biturbo della A424 di Alpine al roboante V8 aspirato da 5.5 litri della Cadillac, passando per il V8 biturbo da 4.0 litri di derivazione DTM della BMW M Hybrid.

con ferrari alla 6h di imola, cos'è e come funziona il campionato wecLa Ferrari 296GTB del team Vista AF Corse corre nella categoria LMGT3

La seconda macrocategoria è invece quella delle LMGT3, si tratta in sostanza di auto che potremmo definire come delle vere e proprie derivate di serie. I vari costruttori utilizzano quindi come base delle auto stradali che vengono vitaminizzate per poter competere all'interno della categoria. Al contrario di quanto accade nella classe Hypercar, nella LMGT3 tutti i team sono privati con la limitazione di massimo due auto per ogni costruttore. Limite che decade in occasione della 24H di Le Mans. Anche qui il regolamento impone alcuni limiti alle caratteristiche tecniche delle vetture; in particolare viene limitato verso il basso il peso della vettura, che non può essere inferiore a 1250 Kg, mentre il fornitore unico per le gomme in questa categoria è Goodyear.

Fino allo scorso anno avevamo anche la categoria LMP2, una sorta di via di mezzo tra le Hypercar e le LMGT3 che, tuttavia, per questioni legate al numero di auto in pista, quest'anno è stata soppressa. In alcune piste del circuito, infatti, superare le 40 auto in pista contemporaneamente avrebbe portato un traffico eccessivo. Nel 2024 la LMP2 correrà soltanto nel weekend della 24 ore di Le Mans.

LA FORMAZIONE DEGLI EQUIPAGGI

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I piloti della Ferrari numero 50, da sinistra Molina, Fuoco, Nielsen

Anche la composizione degli equipaggi delle diverse squadre è soggetta al rispetto di determinate regole, che si basano sui regolamenti delle licenze FIA. Queste ultime si articolano in 4 tipologie: Platinum, Gold, Silver e Bronze.

Il pilota Platinum è un driver ufficiale di un costruttore che è in possesso, o ha posseduto, della Super Licenza FIA, oppure che ha ottenuto risultati di prestigio nei campionati FIA.

Un pilota Gold è un driver che ha corso nelle competizioni Kart per almeno 3 anni e ha disputato almeno due stagioni in uno o più campionati monoposto. Per rientrare in questa categoria il pilota deve aver iniziato la sua categoria agonistica prima dei 20 anni.

Per la licenza Silver il pilota deve aver iniziato la sua carriera agonistica tra i 20 e i 30 anni. Non è necessario avere ottenuto particolari successi ma occorre che il motorsport sia l'attività principale del pilota. La licenza FIA deve essere stata ottenuta da meno di un anno.

Il pilota Bronze ha ottenuto la licenza FIA dopo i 30 anni oppure è un pilota Silver che ha più di 55 anni.

Per quanto riguarda gli equipaggi delle Hypercar non ci sono particolari restrizioni in termini di scelta dei piloti tra le varie categorie ma non sono consentiti piloti Bronze.

Diverso il discorso per le LMGT3, i cui equipaggi devono comprendere almeno un pilota Bronze, uno Silver e uno tra Gold e Platinum. In base alla categorizzazione dei piloti e alla lunghezza della gara vengono imposti dei tempi minimi di guida.

IL BOP: BALANCE OF PERFORMANCE

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La Ferrari 296GTB del team Vista AF Corse in azione alla variante alta, dal 2021 intitolata a Fausto Gresini

Ora che abbiamo capito quali sono le categorie la domanda sorge spontanea. Come è possibile garantire la competitività nel campionato con vetture così differenti dal punto di vista progettuale? Gli organizzatori del WEC hanno appositamente creato il BOP ovvero Balance Of Performance, uno strumento che serve proprio a bilanciare le performance delle auto in gara, garantendo quindi sempre un certo equilibrio e il massimo della competitività.

Sostanzialmente, basandosi sui risultati ottenuti dai team nei vari eventi del campionato e su una serie di algoritmi e coefficienti, le auto che hanno dimostrato una certa superiorità nelle tappe precedenti del circuito vengono limitate in modo da livellare le prestazioni delle vetture appartenenti alla stessa categoria. In che modo? Attraverso l'utilizzo di misuratori di coppia che consentono il controllo dei parametri dei motori in pista, oppure zavorrando le auto in modo da aumentarne il peso, o ancora limitando virtualmente la capacità del serbatoio in modo da costringere il team ad effettuare una sosta in più o il pilota a fare fuel-saving.

Nella categoria Hypercar il BOP interessa tutte le tappe del campionato, mentre nella classe LMGT3 le limitazioni si applicano a tutte le gare del circuito eccetto la 24H di Le Mans.

GOMME E CARBURANTE

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La 499P numero 50 a Imola, scendendo verso la Rivazza 1

Come già detto in precedenza, il fornitore unico di pneumatici per la categoria Hypercar è Michelin, mente per la LMGT3 parliamo di Goodyear. Ovviamente il numero di gomme messe a disposizione di ogni auto durante il weekend di gara varia a seconda della lunghezza della gara stessa ed è sempre limitato. Per quanto riguarda le prove libere, che hanno sempre la stessa durata, ogni auto ha a disposizione 12 treni di gomme, a cui si aggiungono 4 treni a mescola morbida per la Hyperpole. Le gomme per qualifiche e gara sono invece calcolate tutte insieme e parliamo di 18 treni per le gare da 6 ore, 26 per quelle da 8 ore, 32 per la 1812 Km del Qatar che solitamente dura circa 10 ore e, per finire, 88 treni per la 24 ore di Le Mans. Ogni squadra ha poi a disposizione un numero illimitato di gomme da bagnato.

E per chiudere due parola anche a proposito del carburante. Parliamo di una soluzione sostenibile sviluppata da TotalEnergies dal nome Excellium Racing 100, un combustibile ottenuto al 100% da bioetanolo prodotto con residui di vinificazione e riciclando ETBE (Etil-terziar-butil Etere) dalle raffinerie. Una scelta, quella di utilizzare biocarburante, che ha permesso, tra le altre cose, di ridurre le emissioni di gas serra del 65% rispetto all'utilizzo di carburanti da fonti fossili.

LA FERRARI 499P

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La 499P è la vettura con cui Ferrari è tornata a gareggiare nella classe regina del campionato endurance, ed è anche quella con cui lo scorso anno è arrivata la vittoria alla 24H di Le Mans e con, quest'anno si appresta ad affrontare la stagione 2024. Parliamo ovviamente di una Hypercar che rispetta tutti i dettami tecnici del regolamento FIA, dotata di propulsore ibrido, trazione integrale e peso minimo non inferiore a 1030 kg.

Il motore ibrido è un concentrato di tecnologia. L'unità ICE – Internal Combustion Engine – principale, è dotata di una potenza di 500 kW (680 CV), limitata dal regolamento e derivata dalla famiglia di motori V6 biturbo utilizzati sulle vetture stradali del cavallino. I sei cilindri a V con angolo di 120°, ospitano tra le due bancate il doppio turbo; tutta l'unità motrice è di tipo portante ed è quindi stata modificata rispetto alle versioni utilizzate sulle vetture stradali perchè svolge a tutti gli effetti una funzione strutturale. Al motore termico si aggiunge l'unità elettrica con il motogeneratore dotato di una potenza massima di 200 kW (272 CV), che è posizionato sull'assale anteriore. Questa combo di propulsori è gestita da un'elettronica molto complessa. Come detto in precedenza, infatti, 500 kW è la potenza massima che può erogare l'intero sistema di propulsione; e quindi nei momenti in cui subentra l'unità elettrica, il motore termico deve essere limitato nell'erogazione per non eccedere la potenza dettata dal regolamento. Tutto il sistema di generazione del moto è accoppiato ad un cambio sequenziale a 7 rapporti.

con ferrari alla 6h di imola, cos'è e come funziona il campionato wec

Ma se la potenza è limitata per regolamento, così come la velocità massima (330 Km/h) dove si gioca la partita? Semplice, nell'aerodinamica e nell'assetto, che definiscono poi la guidabilità della vettura e determinano il limite fino a cui si può spingere il pilota alla guida. Partendo proprio dall'aerodinamica il lavoro svolto dagli ingegneri insieme ai designer del centro stile Ferrari è stato davvero eccezionale. Nelle piste veloci questa 499P è velocissima e super competitiva, ma lo scorso weekend ha dimostrato di poterlo essere anche su una pista molto più guidata come quella di Imola.

Le superfici tese e quelle fluide si alternano lungo tutta la scocca monoblocco in carbonio determinando un aspetto da prototipo, ma comunque decisamente affine ai dettami stilistici che in questi ultimi anni hanno caratterizzato le super-sportive del cavallino rampante. Insomma, è efficace in pista ma è una Ferrari a tutti gli effetti.

con ferrari alla 6h di imola, cos'è e come funziona il campionato wec

E come detto poco fa anche l'assetto gioca un ruolo fondamentale, con una serie di tecnologie derivate dai moltissimi anni di esperienza nel mondo del motorsport. Le sospensioni push-rod con la loro tipica geometria a triangoli sovrapposti sono in grado, allo stesso tempo, di garantire grande rigidità ma anche una guidabilità eccezionale, tanto da permettere di mantenere velocità molto elevate nella percorrenza delle curve. Ma non meno importante e sofisticato è l'impianto frenante che, tra le altre cose, integra un sistema brake-by-wire necessario per recuperare l'energia necessaria a caricare la batteria che fornisce alimentazione all'assale anteriore.

Insomma, un vero e proprio capolavoro della tecnica e dell'aerodinamica, che non rinuncia però ad un tocco di stile capace di rendere da subito questa vettura un'icona per tutti gli amanti del mondo del motorsport e per tutti gli appassionati del cavallino rampante.

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