Un omaggio ai fedelissimi del nostro motore più iconico: così la Ferrari ha definito la nuova berlinetta a due posti battezzata semplicemente 12Cilindri. Esordio ufficiale in margine al Gp di Miami, con uno spettacolare debutto che in Florida ha coinvolto un migliaio di clienti e dealer invitati (oltre ai 70 equipaggi della Cavalcade). Nel nome c’è la storia, perché era proprio questo V12 il motore della prima vettura stradale, la 125 S, uscita dai cancelli di Maranello nel 1946.
“Abbiamo riflettuto a lungo – ha spiegato il direttore marketing Enrico Galliera – e poi deciso di investire ancora su un propulsore termico aspirato, pur avendo a disposizione soluzioni come la sovralimentazione, l’ibrido o l’elettrico. Siamo convinti di aver fatto la scelta giusta”.
Fedele alla tradizione, ma avveniristica nello stile. La 12Cilindri che in gamma sostituisce la 812 Superfast concede appena una citazione alla mitica Daytona (nella fascia frontale) ma per il resto è un tuffo nel futuro, coraggioso e ardito. “Siamo partiti da un sogno e ci siamo ispirati anche a concetti aeronautici”, ha spiegato il responsabile del Centro Stile del Cavallino, Flavio Manzoni. Per la prima volta, contemporaneamente alla versione coupé che costa 395mila euro, a Miami è stata svelata anche la variante Spider (435mila) che ha un tetto retrattile in alluminio azionabile in 14 secondi e nonostante il peso aggiuntivo di 60 kg offre prestazioni pressoché identiche a quelle della coupé. Il vano bagagli, ovviamente, si rimpicciolisce (da 270 a 170 litri) ma lo spazio interno garantisce comfort totale in ogni condizione di viaggio.
Sul piano tecnologico, non mancano sulla nuova berlinetta innovazioni tecnologiche straordinarie, ad esempio le due alette mobili posteriori che funzionano autonomamente come i flap degli aerei per controllare il carico verticale, variando in base alla velocità ma soprattutto alle accelerazioni longitudinali e trasversali della vettura (fino a 60 km l’ora e poi oltre i 300). Per la prima volta su un motore aspirato è stata inoltre sviluppato un software in grado di modificare la coppia massima disponibile in funzione della marcia inserita.
“Abbiamo cambiato i codici stilistici e posso dire che questa 12Cilindri segna l’inizio di un nuovo corso sul fronte del design”, ha ribadito Manzoni. “Abbiamo dato un taglio netto alla conformazione classica del frontale con luci a occhio laterali e la bocca centrale. Bisogna sempre progredire. Il frontale ha una fascia avvolgente che ingloba proiettori e luci diurne. E’ moderna e futurista. Abbiamo esplorato terreni non esclusivamente automobilistici. Sono rimasti impressionati anche i nostri piloti Leclerc e Sainz: Charles era convinto che questa nuova Ferrari fosse una one-off, un concept, e si è molto stupito quando gli ho spiegato che invece era un modello di serie. Lui ha commentato che si tratta di un vero salto epocale”.
Anteriormente domina l’ampio cofango (un unico elemento a integrare cofano e parafango) che diventa spettacolare quando viene sollevato. Altrettanto rivoluzionario è il posteriore a delta, con una coda tronca che incorpora i fanali orizzontali all’interno di una lama che attraversa tutto il volume. Rigore estremo anche nella realizzazione degli interni, con il classico doppio cockpit già adottato sulla Roma e sulla Purosangue. Un ampio tetto in vetro oscurato permette di ottimizzare la luminosità all’interno dell’abitacolo e crea continuità tra il parabrezza e il lunotto. Tre i display per tutte le funzioni: quello centrale touch-screen capacitivo da 10,25” è facilmente raggiungibile anche dal passeggero che dispone inoltre di uno schermo da 8,8”. Per il guidatore un altro display da 15,6” sul cruscotto racchiude le informazioni di guida e di dinamica del veicolo.
Oltre ai nove colori in listino, spicca per la coupé il bianco artico scelto per il debutto, che esalta particolarmente le linee pulite e i muscoli in fiancata; mentre per la Spider Maranello ha scelto un bellissimo e inedito verde Toscana.