Il Parlamento europeo approva le nuove regole contro gli automobilisti che non pagano le multe prese all'estero: ecco come funzionano
Potremmo chiamarle “multe senza frontiere” e sono sanzioni stradali prese fuori dal Paese di residenza, ma sempre nell’Unione europea. Il problema è che non vengono pagate nel 40% dei casi. La situazione potrebbe però cambiare, perché l’Europarlamento approva delle nuove norme contro quelle che definisce “scappatoie nella persecuzione dei trasgressori stradali all’estero”.
Più aiuto e più infrazioni
Prima di tutto, le norme obbligano le varie autorità nazionali a rispondere “senza indugio e non oltre due mesi” agli altri Paesi europei che chiedono informazioni contro i trasgressori.
“Inoltre – scrivono gli eurodeputati –, su richiesta dello Stato membro in cui è avvenuto il fatto, il Paese dell’Ue di residenza dell’automobilista può farsi carico della riscossione delle multe stradali, a condizione che l’importo sia superiore a 70 euro e non sia stato pagato una volta esaurite tutte le opzioni legali”.
“Il Paese dell’Ue dove si è verificata l’infrazione stradale avrà 11 mesi dalla data della stessa per emettere un avviso di infrazione stradale, che deve includere il momento e le circostanze della trasgressione, nonché le informazioni su come presentare ricorso contro la multa.
Per aumentare la trasparenza e facilitare l’attuazione delle nuove regole – conclude l’Europarlamento – la Commissione ha il compito di creare un portale online che elenchi regole, opzioni di ricorso e relative multe stradali, fra le altre informazioni”.
I prossimi passi
Superato lo step a Strasburgo, le multe senza frontiere entreranno in vigore se passeranno anche l’esame del Consiglio dell’Unione europea. Dopodiché gli Stati membri avranno massimo 30 mesi per prepararsi alla loro attuazione e metterle in pratica.