Il gonfiore e la tumefazione: ingegnere Lamborghini muore in Scozia per un’infezione
Nel momento in cui si è accorto del problema, Carminati si è recato presso il più vicino ospedale ma a quel punto i medici non hanno potuto che accertare la sepsi diffusa. La situazione è degenerata in fretta: l’infezione ha raggiunto i polmoni e causato una polmonite, quindi la necessità di un trasferimento in terapia intensiva. Il tutto è accaduto il 26 aprile scorso, il 1 maggio i parenti dell’ingegnere sono arrivati a Edimburgo per stare vicino al ragazzo. “Era ancora lucido e parlava, poi la febbre si è alzata ed è subentrata un’emorragia cerebrale. Inizialmente, i medici pensavano che all’origine ci fosse un batterio e gli avevano somministrato tre cicli di antibiotici, che non hanno però dato gli esiti sperati”, ha dichiarato la zia di Carminati all’Eco di Bergamo.
A quel punto, nella ricerca della ragione di quel malessere, i medici si sono accorti che alla base non c’era un batterio ma un virus. “Mauro stava benissimo, godeva di ottima salute: è stato un fulmine a ciel sereno. Se avesse sospettato di non stare bene, non sarebbe nemmeno partito per questa breve vacanza che sognava da così tanto”, ha detto ancora la zia del giovane ingegnere. Carminati era una delle giovani menti brillanti del nostro Paese, che dopo aver conseguito la laurea specialistica in Germani, e aver lavorato per 4 anni nel quartier generale Audi, aveva deciso di rientrare in Italia per lavorare nella casa automobilistica Lamborghini. Nessuno si sarebe mai immaginato che sarebbe potuta succedere una tragedia simile: non c’erano avvisaglie di alcun tipo.