Grazie a una chimica LFP rivista e una serie di accorgimenti, l'accumulatore per auto elettriche aumenta la densità energetica del 26%
Se BYD è uno dei principali produttori al mondo di batterie (secondo solo a CATL) è merito principalmente della sua Blade Battery e del fatto che questa, essendo efficiente, moderna, con buone prestazioni e un prezzo competitivo, è utilizzata da molte Case automobilistiche.
Una batteria che piace a tutti
A dirlo è la FinDreams, società di proprietà del gruppo cinese che proprio della progettazione e della produzione di batterie si occupa. È stata la FinDreams a lanciare la prima Blade Battery nell’ormai lontano 2020. Quattro anni fa, con questa batteria, BYD ha letteralmente rivoluzionato il mercato.
Quanto? Basti dire che la usano Toyota, Stellantis, Hyundai-Kia, Ford e pure Tesla, che di BYD è il principale rivale nella corsa al primo posto per numero di auto elettriche vendute nel mondo e che proprio la Blade Battery monta sulle Model 3 e Model Y a trazione posteriore.
La Blade Battery con le celle che prendono tutta la larghezza della batteria
Densità aumentata del 26%
La Blade Battery ha avuto un successo clamoroso per la sua architettura con celle lunghissime, simili a delle spade (da qui il nome blade). Prendono tutta la larghezza del pacco batteria e regalano semplicità costruttiva e, per via del fatto che fanno risparmiare spazio, alta densità energetica. Inoltre, le Blade Battery, montano celle al litio-ferro-fosfato (LFP) che, per loro natura, sono meno costose di quelle agli ioni di litio tradizionali.
Potranno essere realizzate quindi anche in versioni più piccole e leggere per garantire gli stessi livelli di autonomia. Viceversa, nelle versioni con dimensioni standard arriveranno a 1.000 km di autonomia: un vero e proprio record per una LFP.
Fotogallery: BYD Blade Battery