BYD

Cina, pioggia di sussidi per le auto elettriche. Per BYD 3,4 miliardi di euro

cina, pioggia di sussidi per le auto elettriche. per byd 3,4 miliardi di euro

L'Unione Europea ha avviato lo scorso anno un'indagine anti-dumping sulle auto elettriche prodotte in Cina. Indagine che potrebbe portare l'UE ad introdurre specifici dazi doganali sulle auto BEV importate da questo Paese. Come sappiamo, i risultati dell'indagine arriveranno verso la fine dell'anno. Per il momento, la Commissione Europea si è limitata ad affermare di avere sufficienti elementi di prova per dimostrare che le auto elettriche cinesi sono state sovvenzionate in maniera scorretta.

La Cina, dal canto suo, ha etichettato come protezionista l’indagine sui sussidi e afferma che le sue case automobilistiche stanno vincendo la corsa ai veicoli elettrici grazie a prodotti di qualità superiore.

Adesso, Automotive News Europe riporta uno studio del Kiel Institute che va a quantificare i sussidi che il Governo cinese avrebbe garantito alle sue case automobilistiche. Secondo l’istituto, che fornisce consulenza al governo tedesco, queste sovvenzioni “hanno consentito alle aziende cinesi di espandersi rapidamente, di dominare il mercato cinese e di facilitare la crescente espansione nei mercati dell’UE”.

Relativamente al settore auto, secondo il rapporto gli aiuti del Governo sono stati almeno tre o quattro volte superiori a quelli concessi dai grandi Paesi dell’UE e dell’OCSE. Inoltre, pare che l'azienda cinese che ha beneficiato maggiormente di queste sovvenzioni sarebbe BYD.

I NUMERI DEL RAPPORTO

cina, pioggia di sussidi per le auto elettriche. per byd 3,4 miliardi di euro

Il rapporto del Kiel Institute aggiunge che praticamente tutte le società quotate cinesi hanno ricevuto aiuti diretti nel 2022. Sovvenzioni che hanno permesso alle aziende di poter progredire rapidamente in molti settori chiave. Per quanto riguarda strettamente BYD, la casa automobilistica tedesca avrebbe ricevuto aiuti quantificati in almeno 3,4 miliardi di euro.

Secondo il Kiel Institute, gli aiuti al principale produttore cinese di veicoli elettrici sarebbero passati dai 220 milioni di euro nel 2020 ai 2,1 miliardi di euro solo due anni dopo.

Non si tratterebbe, comunque, solo di semplici trasferimenti di denaro ma anche di accessi preferenziali alle materie prime critiche, trasferimenti forzati di tecnologia da parte di investitori stranieri e un trattamento favorevole negli appalti pubblici e nelle procedure amministrative. Cifre che comunque sarebbero sottostimate visto che BYD ha potuto contare anche sui sussidi destinati ai produttori delle batterie

Complessivamente, la società avrebbe ottenuto più incentivi per le sue auto elettriche rispetto ad altri costruttori cinesi come Gac o aziende straniere come Tesla.

BYD non ha voluto commentare il rapporto. Non rimane che attendere per capire come si chiuderà l'indagine dell'Unione Europea e se arriveranno davvero nuovi dazi. Dirk Dohse, uno degli autori del rapporto, ha fatto sapere che il prossimo viaggio del cancelliere tedesco Olaf Scholz in Cina potrebbe rappresentare una buona occasione per discutere con Pechino sul tema dei sussidi.

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