Davide Grasso, ad di Maserati
L’Ad del Tridente ha anche sottolineato di essere «davvero contento del fatto che Maserati sta percorrendo una strada solida per mantenere una crescita sostenibile nel lungo termine». «Gestire un’impresa in questo periodo è difficile. È impegnativo perché il vento continua a cambiare e le normative stanno cambiando. Ma se un’azienda possiede i valori fondamentali e la qualità che si possono effettivamente impostare a lungo termine, ciò garantisce la crescita nonostante i dossi». Grasso ha ricordato che «oggi Maserati è all’apice del lusso italiano nel mondo. Ed è anche il marchio che ha maggiormente migliorato nelle recensioni di JD Power in Nord America. Questo è solo il trampolino di lancio per proseguire».
Guardando al futuro, l’ad di Maserati ha ricordato che fra due settimane in occasione dell’evento di Pebble Beach «verrà presentata la nuova supercar track only che abbiamo annunciato come progetto P24» che è una pagina significativa «dell’agenda che avviata quattro anni fa». «P24 incarna il livello probabilmente più alto e più desiderabile» delle auto del Tridente e rappresenta la «perfetta combinazione di tecnologia, innovazione, prestazioni, design e gusto italiano in una Maserati». Ad una domanda sulla supersportiva Alfa Romeo a tiratura limitata, che sarà presentata il 30 agosto, e sulla possibile parentela con modelli Maserati Grasso ha ricordato che «il bello di far parte di Stellantis è che tutti i 13 marchi possono avere accesso alle tecnologie all’avanguardia del Gruppo» ma senza fornire altri dettagli su questo tema ha ricordato che «La Maserati è la Maserati e l’Alfa Romeo è l’Alfa Romeo, cioè due marchi separati».
Infine Grasso ha smentito l’esistenza di progetti per modelli elettrici Maserati di dimensioni inferiori a Grecale. «Per la seconda parte del decennio, siamo totalmente coperti. Ad esempio con i futuri progetti di sviluppo della nuova Quattroporte». Pur concordando sul fatto che la mobilità urbana si espanderà ma lo farà «con modalità diverse dal possesso come lo sharing» Grasso ha detto che la definizione di modello di lusso «deriva dalle prestazioni, dal confort, dalle grandi dimensioni, dallo spazio, dall’ergonomia, dalla ricchezza dei materiali». «Cioè cose che sono difficili da tradurre in un segmento inferiore rispetto a quelli che attualmente occupiamo». Ed ha sottolineato: «non vediamo una espansione al riguardo».