Formula E – Cupra, c’è mancato poco…
Pochi centimetri. Müller si è rivelato molto veloce sul giro secco per tutto il fine settimana, concludendo le due qualifiche al quarto posto. In gara 1 ha avuto un piccolo incidente che ha danneggiato la sua ala e che lo ha portato a chiudere in undicesima posizione, dietro al compagno di squadra Lucas di Grassi e appena fuori dalla zona punti. In gara 2, invece, lo svizzero è riuscito a restare nel gruppo di testa fino alla fine, passando terzo negli ultimi giri. Sembrava fatta, con il podio per la Cupra, ma sul traguardo è stato beffato dalla Jaguar di Nick Cassidy, che uscendo meglio dall’ultima curva è riuscito a mettersi davanti a Müller di pochissimo. Una manciata di centimetri: solo cinque centesimi di secondo. Una vera beffa, che però chiude un weekend in cui il team Abt Cupra è continuato a crescere, migliorando le prestazioni sessione dopo sessione.
Il software è la chiave. Durante la mia permanenza al box Cupra ho potuto parlare anche con Xavi Serra, direttore tecnico del team, che mi ha raccontato come nelle ultime gare siano riusciti a migliorare giro dopo giro, riducendo il gap con gli altri team per puntare al podio. Uno dei dettagli fondamentali di queste monoposto elettriche, spiega Serra, è il software di gestione del powertrain: è fornito solo in parte dal produttore dei propulsori (Mahindra nel caso della Abt Cupra, che non contenta delle prestazioni ha rescisso il contratto e passerà ai motori Porsche dal prossimo anno) e ogni team può personalizzarlo, modificando svariati parametri e creando un know how utile anche per le elettriche stradali.