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Euro 7, mercoledì arrivano le regole definitive

Dopo ripetuti ritardi, il 12 ottobre la Commissione Europea dovrebbe dare il via libera sulle nuove norme per le auto

euro 7, mercoledì arrivano le regole definitive

Pare che il Godot del mondo auto europeo stia finalmente per arrivare. Secondo quanto riportato da Automotive News infatti il 12 ottobre la Commissione Europea pubblicherà – finalmente – la versione definitiva della normativa Euro 7, ovvero tutto quell’insieme di regole sui gas di scarico dei veicoli venduti nel Vecchio Continente.

Regolamento più volte rimandato – era atteso a fine 2021, poi il 5 aprile 2022 e infine il 22 luglio – a causa delle proteste di numerosi costruttori e delle relative indecisioni della Commissione, ora pronto a essere messo nero su bianco.

La normativa Euro 7 – valida non prima del – limiterà ulteriormente le emissioni di auto e camion relativamente a inquinanti nocivi come particolato, idrocarburi e monossido di carbonio e sostituirà l’Euro 6, in vigore dal 2014.

È la fine

Se tutto andrà come previsto la normativa Euro 7 sarà quella che definirà l’ultima generazione di motori a combustione in Europa, con le colonne d’Ercole del 2035 a rappresentare il passaggio in un mondo completamente nuovo, quello in cui le auto nuove saranno unicamente a emissioni zero .

La data del 12 ottobre però non sarà quella del “via” definitivo: dalla Commissione Europea infatti la palla passerà a un un processo di “codecisione” che metterà nero su bianco il “quando” l’Euro 7 entrerà in vigore. Con ogni probabilità si partirà nel 2025 anche se, pare, l’idea è quella di posticipare il tutto di uno o due anni, come dichiarato da alcune fonti ad Automotive News.

Il perché dei ritardi

Come detto il continuo slittamento della definizione dei parametri della normativa Euro 7 sono da ricercare in numerosi fattori, primo tra tutti il difficile equilibrio tra richieste (e proteste) dei costruttori e ambizioni della Commissione nell’abbattere in maniera sensibile le emissioni, con lo sguardo puntato agli obiettivi del piano Fit for 55 e l’addio ai motori a combustione fissato per il 2035. Un addio mai nemmeno immaginato quando iniziarono le discussioni sull’Euro 7.

Ritardi che non hanno fatto che far aumentare timori e malcontento nei costruttori, i quali hanno più volte chiesto a gran voce chiarezza sui parametri da rispettare. Progettare nuovi motori infatti richiede costi e tempo e per alcuni potrebbe non valere la pena investire su tale sviluppo. Un colosso come Stellantis ha infatti dichiarato giorni fa, per bocca Davide Mele, senior vice president Corporate affairs di Stellantis Italia, non ci sarebbero motivi per investire su motori Euro 7.

A far da eco ci ha pensato Paul Greening, direttore del settore emissioni e carburanti dell’ACEA “Non siamo troppo convinti dei vantaggi dell’Euro 7”, definendo “senza senso” impiegare capitali per una tecnologia destinata a scomparire nel 2035, dopo nemmeno 10 anni dalla sua introduzione.

Altro nodo al pettine della Commissione è quello relativo agli altri veicoli: le normative Euro 7 infatti riguaderà anche furgoni e camion, i quali difficilmente saranno completamente elettrici entro il 2035,

Euro 7, perché si

Naturalmente ci sono anche i sostenitori dell’adozione dell’Euro 7: se dal 2035 infatti tutte le auto nuove vendute in Europa dovranno essere elettriche, dall’altra i modelli a combustione continueranno a circolare anche dopo. Averli con livelli di emissioni ben più bassi rispetto allo standard Euro 6 aiuterà a diminuire i decessi legati all’inquinamento atmosferico che, secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, nel 2019 sono stati più di 300.000.

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