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MotoGP | Dall'Igna: "Non è colpa di Marquez se abbiamo perso Pramac"

Il weekend di Assen ha dato delle altre risposte importanti riguardo al mercato della MotoGP. Dopo ben 19 anni insieme, il Pramac Racing ha deciso di uscire dall’orbita Ducati per andare a sposare il progetto della Yamaha. Oltre alla possibilità di essere sostanzialmente una seconda struttura factory della Casa di Iwata, e ad una programma a lunghissimo termine ed interessante dal punto di vista economico, il proprietario del team Paolo Campinoti ha messo sul piatto della bilancia anche altri elementi che lo hanno portato a prendere questa scelta.

Secondo lui, infatti, il fatto che a Borgo Panigale abbiano deciso di puntare su Marc Marquez, lasciando che Jorge Martin firmasse per i rivali della’Aprilia, ha fatto venire meno la funzione che il Pramac Racing ha avuto negli ultimi anni, ovvero quella di far crescere i giovani talenti da mandare poi nel team ufficiale, come aveva già fatto con Danilo Petrucci, Pecco Bagnaia e Jack Miller.

Sull’argomento, dunque, è tornato anche Gigi Dall’Igna, ma ai microfoni di Sky Sport MotoGP il direttore generale di Ducati Corse ha dato una visione diversa, spiegando che secondo lui non è colpa dell’otto volte iridato se Pramac ha deciso di cambiare e se non saranno più nell’orbita della Rossa anche tre talenti come il già citato Martin, Enea Bastianini e Marco Bezzecchi.

“Se Marc fosse andato in Pramac sarebbe stato diverso, ma era complesso tenere due piloti. Detto ciò, la colpa non è di Marquez, perché noi dovevamo scegliere un pilota e ne avevamo tre a disposizione, consapevoli del fatto che sarebbero finiti sul mercato”, ha detto Dall’Igna. “Tutto il mondo voleva che noi perdessimo un team l’anno prossimo. Di sicuro non cambieremo filosofia, infatti abbiamo firmato con Aldeguer, cercando di fare con lui quanto fatto in questi anni con Enea e Martin. Questa sarà la sfida che ci aspetta e la vita continua”.

Marc Marquez, Gresini Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Con l’uscita di scena di Pramac, molto probabilmente sarà la VR46 ad ereditare lo status di team factory supported, anche se avrà a disposizione una sola GP25. L’ingegnere veneto, infatti, ha confermato che il piano per il 2025 è quello di avere solamente tre moto factory, visto che il contingente Ducati si è ridotto da otto a sei moto.

“Vogliamo fare tre moto ufficiali e tre moto dell’anno precedente. Penso sia la cosa migliore ed è il nostro obiettivo. Al momento non siamo ancora pronti a fare annunci, ma arriveranno a breve. Di sicuro siamo arrivati a schierare otto moto in pista senza fare torti a nessuno, ma facendo un gran lavoro”.

In questo senso, ora è da valutare il futuro di Fabio Di Giannantonio, fin qui protagonista di un’ottima stagione, che però sembra attratto dalle sirene di un possibile approdo proprio in Pramac, magari con un contratto da pilota ufficiale Yamaha. Inoltre, è da capire dove sarà incasellato il rookie Fermin Aldeguer, che qualche mese fa ha firmato un contratto direttamente con il marchio bolognese.

“Diggia è un ottimo pilota, ha vinto con la Ducati e sta facendo un’ottima stagione. Assieme a Marc è quello che interpreta meglio la GP23 e puntiamo a tenerlo con noi anche se sarà complicato. Aldeguer? Finirà in una delle due squadre satellite. A breve saprete tutto!”.

L’unica certezza, al momento, è che appunto sarà il #93 ad affiancare Bagnaia il prossimo anno: “Non abbiamo di certo messo Marquez al fianco di Bagnaia per valutare Pecco, come ho letto su alcune testate giornalistiche. Pecco è la nostra bandiera, ha vinto due titoli con Ducati e sta facendo cose meravigliose. Noi abbiamo ritenuto giusto avere i due migliori piloti possibili in squadra”.

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