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Tesla Model 3

BYD Seal, prova su strada. La sfida più concreta a Tesla Model 3 | Video

BYD Seal è l'arma dei cinesi per conquistare il mondo delle auto elettriche ed è subito chiaro che si tratta dell'avversaria di Tesla Model 3. Berlina di segmento D, forme affusolate, fino a 570 chilometri di autonomia WLTP dichiarata e accelerazione di 3,8 secondi per lo 0-100 km/h.

LA TECNICA DI BYD SEAL

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La tecnica è molto interessante: pianale e-Platform 3.0, powertrain 8-in-1 che combina tutta l'elettronica in un unico “blocco motore” e batteria Blade Battery senza cobalto. In aggiunta, si tratta del primo modello a utilizzare il sistema Cell-to-Body, significa che la batteria è incorporata nella struttura del veicolo riducendo quindi gli ingombri.

Questo aspetto va approfondito perché il pianale dell'auto è creato usando le componenti della batteria per gestirne rigidità e bilanciamento dei pesi: c'è una struttura a nido d'ape nel pacco batterie (realizzata in alluminio) che diventa elemento centrale nella dinamica di guida, e la distribuzione dei pesi è ideale, 50:50 tra anteriore e posteriore, con un baricentro molto basso. A completare la parte meccanica troviamo poi multilink posteriore a 5 bracci e sterzo a doppio pignone.

Passando al motore, qui troviamo tante influenze di Tesla che ha sviluppato per prima il concetto di “integrazione”. BYD ha usato questa ispirazione e creato un powertrain che avvicina tutti gli elementi: unità di controllo del veicolo, BMU (si occupa di gestire la batteria e le celle), unità di controllo del motore, controller DC-DC, caricatore di bordo, il motore stesso e la trasmissione.

Inoltre, ancora una volta prendendo spunto da Tesla, ecco che arriva la pompa di calore efficientata, lavora da -30° a + 60° e usa un circuito che mette in comunicazione tutte le necessità di raffreddamento dell'auto (abitacolo, motore, elettronica, batteria) così da ottimizzare lo scambio di temperatura e ridurre gli sprechi.

SCHEDA TECNICA BYD SEAL

  • Motore: posteriore, motore elettrico sincrono a magneti permanenti. Sulla AWD il motore anteriore è un asincrono
  • Potenza: 230 kW/313 CV e 360 Nm (trazione posteriore) – 390 kW (530 cv) e 670 Nm (trazione integrale)
  • 0-100 km/h: 5,9 s (trazione posteriore), 3,8s (trazione integrale)
  • Velocità massima: 180 km/h
  • Batteria: 82,5 kWh LFP “Blade Battery”
  • Sospensioni anteriori: indipendenti, doppi bracci
  • Sospensioni posteriori: indipendenti, multi-link a cinque bracci
  • Raggio di sterzo: 5,7 metri
  • Pneumatici: 235/45 R19
  • Freni: dischi ventilati
  • Peso a vuoto: 1.750 kg
  • Bagagliaio min/max: 400 litri
  • Frunk (bagagliaio anteriore): 53 liltri
  • Lunghezza: 4.800 mm
  • Larghezza: 1.875 mm
  • Altezza: 1.460 mm
  • Passo: 2.920 mm
  • Cd: 0,219
  • Ricarica: AC 11 kW, DC 150 kW
  • Pompa di calore: sì, di serie
  • Vehicle-to-Load? Sì, 3 kW in uscita
  • Autonomia dichiarata (WLTP): 570 km (RWD) – 520 km (AWD)
  • Consumi dichiarati (WLTP): 16,6 kWh/100 km (ciclo combinato, RWD) – 18,2 kWh/100 km (ciclo combinato, AWD)

BATTERIA BLADE: CHIMICA LFP E CELL-TO-BODY

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Della Blade Battery abbiamo già parlato in passato: si tratta del fiore all'occhiello di BYD, la caratteristiche dell'auto che difficilmente può essere sminuita visto che è molto sottile, resiste bene ai test di perforazione, utilizza una struttura con 172 celle che creano visivamente le “lame” (sono dei parallelepipedi rettangolari sottili) e la chimica è LFP, un mix di litio-ferro-fosfato per il catodo.

BYD non è l'unica a utilizzare le LFP, sia chiaro, il loro punto di forza sta nel fatto che realizzano batterie da decenni e che hanno ingegnerizzato un pacco batteria molto sottile sfruttando questa chimica.

Ma quali sono i vantaggi delle batterie LFP? Innanzitutto fanno a meno del cobalto come materiale per il catodo, è costoso e la sua estrazione è spesso legata a realtà in cui avviene lo sfruttamento dei lavoratori. Poi sono più resistenti: tollerano meglio le temperature estreme senza riducendo il rischio della fuga termica (o instabilità termica, o deriva termica, dall'inglese “Thermal Runaway”).

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Si tratta di una situazione in cui l''incremento delle temperature scatena un ulteriore aumento incontrollato, e incontrollabile, fino al rischio di esplosione. Per questo i produttori di auto elettriche lo vogliono evitare ad ogni costo, e lo fanno con soluzioni di raffreddamento lavorando sia sull'hardware, che evita il cortocircuito, raffredda passivamente minimizzando la ritenzione del calore o “stacca” fisicamente le celle, sia sul software che si occupa di intervenire abbondantemente prima rispetto al possibile verificarsi dell'evento, e questo accade sulla NMC come sulle LFP.

Il vantaggio delle LFP, utilizzate ad esempio anche da Tesla all'interno della gamma (dove troviamo anche NMC), è quello di resistere meglio ai cicli di carica e scarica senza perdere capacità nel tempo, essere meno sensibili alle fluttuazioni di temperatura e, come già detto, tollerare di più il caldo.

Le singole celle, lunghe e sottili, servono anche a svolgere funzione strutturale perché rimpiazzano le traversine di rinforzo che esistevano nella vecchia generazione di batterie. Molti produttori ancora utilizzano questo schema (celle raccolte in moduli, moduli inseriti nel pacco batterie e traversine che attraversano il pacco per rinforzo), ma Tesla, CATL e BYD hanno fatto un passo avanti delegando la funzione di rinforzo agli elementi stessi che compongono la batteria, ognuno con soluzioni diverse.

MOTORI E RICARICA

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Il mercato delle auto elettriche è drogato dalla potenza estrema, e si spera arrivino presto veicoli validi con potenze “normali” e in grado di abbattere i costi. Ovvio, però, che essendo una debuttante in Europa, BYD abbia scelto con Seal la strategia dei grandi numeri, nulla di diverso da quello che ha fatto Tesla e che hanno fatto molti altri produttori occidentali o coreani. D'altronde parliamo di una berlina di segmento D che richiede anche potenze maggiori per giustificare i costi, diversamente dal segmento C dove BYD ha un crossover con potenze più stradali e meno estreme.

  • motore singolo, RWD: 313 cv, 230 kW e 360 Nm. 0-100 km/h in 5,9 secondi, autonomia di 570 km
  • doppio motore, AWD: 530 cv, 390 kW e 670 Nm, 0-100 km/h in 3,8 secondi, autonomia di 520 km

Entrambe le versioni sono limitate alla velocità massima di 180 km/h, entrambe hanno un caricatore AC trifase da 11 kW e supportano la ricarica rapida DC (in corrente continua) fino a un massimo di 150 kW (30-80% in 26 minuti, 10-80% in 37 minuti).

Nella versione a trazione integrale, al motore sincrono a magneti permanenti da 230 kW della trazione posteriore si aggiunge un motore asincrono da 160 kW.

La batteria è da 82,5 kWh in entrambe le versioni, la Design (trazione posteriore, pesa 2.055 kg) e la Excellence-AWD (trazione integrale, pesa 2.185 kg). Con il Vehicle-to-Load si ha una potenza di 3 kW in uscita, l'auto in pratica diventa un alimentatore da 3 kW per altri veicoli/dispositivi.

PREZZI E DOTAZIONE

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La strategia scelta da BYD Seal è quella del tutto di serie: non c'è differenza di equipaggiamento tra la versione a motore singolo (Design) e quella a doppio motore (Excellence-AWD).

Entrambe hanno tutto: tetto panoramico, cerchi da 19″, luci Full LED, abbaglianti automatici, sensori luci e pioggia, sedili sportivi (gli anteriori sono elettrici, ventilati e riscaldati), prese USB C da 60 W e prese USB A da 18 W, display da 10,25″ per la strumentazione, ricarica wireless (2 da 15 W), clima automatico bi-zona, pompa di calore, videocamera a 360°, tutti gli ADAS di Livello 2 (inclusi Cruise Control Adattivo e mantenimento al centro della corsia), app per controllo remoto, keyless, infotainment con schermo rotante da 15,6″, aggiornamenti OTA, SIM 4G, Apple CarPlay e Android Auto.

E l'assistenza? BYD ha in programma 500 punti assistenza in Europa nel 2024 perché sa bene che la criticità che ha fatto desistere molti interessati alle auto cinesi è proprio quella della rete di officine in grado di risolvere eventuali problemi (o fornire assistenza e ricambi in caso di incidenti). Queste sono le promesse, ovviamente dovremo vedere come effettivamente andrà avanti il programma di copertura dell'Europa e, soprattutto, dell'Italia.

BYD Seal arriverà in commercio nel quarto trimestre 2023, da novembre in consegna ai primi clienti che l'avranno ordinata. La garanzia è di 6 anni sul veicolo e 8 anni su batteria e motore elettrico, prezzi ancora da annunciare. Il prezzo verrà comunicato durante IAA 2023 fra pochi giorni, per il momento l'indicazione è di una cifra di attacco inferiore ai 50.000€.

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