Da oggi i dazi sulle vetture elettriche cinesi saranno applicati, ma le conseguenze per il mercato europeo sono dietro l'angolo....Non solo per il settore automotive
L'Unione Europea, in un comunicato stampa del 4 luglio, ha confermato i dazi sulle importazioni di veicoli elettrici provenienti dalla Cina.
Nell'ambito dell'indagine, tre produttori cinesi sono stati campionati e soggetti a dazi specifici. Il produttore di MG, SAIC Motor, affronterà un dazio aggiuntivo del 37,6% oltre all'attuale tariffa del 10%, mentre Geely e BYD saranno soggetti a ulteriori tariffe del 19,9% e del 17,4%, rispettivamente. Per gli altri produttori di veicoli elettrici in Cina che hanno collaborato all'indagine ma non sono stati campionati, sarà applicato un dazio medio ponderato del 20,8%. Invece, per le aziende che non hanno collaborato all'indagine, affronteranno una tassa aggiuntiva del 37,6%.
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La Risposta della Cina
Le consultazioni tra l'UE e la Cina continueranno nei prossimi mesi nel tentativo di trovare una soluzione che rispetti le regole dell'OMC e affronti le sovvenzioni dannose identificate dall'indagine. La Cina ha proposto di non introdurre affatto le misure provvisorie o di considerare tassi più bassi basati su meno criteri, con la possibilità di aumentare le tariffe a novembre se non si trovasse una soluzione prima della scadenza dei dazi definitivi.
Infine, molti produttori automobilistici europei, tra cui Mercedes e Volkswagen, hanno espresso opposizione all'aumento delle tariffe, sottolineando che tali misure potrebbero avere un impatto negativo sul mercato. Infatti, la Cina rappresenta il mercato più grande per marchi come Mercedes, VW e BMW.