La questione “Cina” è sempre più importante per gli Stati Uniti. Secondo Reuters, un rapporto dello staff del presidente della commissione finanziaria del Senato Ron Wyden ha rilevato che il Gruppo BMW avrebbe importato negli Stati Uniti almeno 8.000 MINI Cooper al cui interno sarebbero presenti alcune componenti elettroniche di un fornitore cinese vietato. L'accusa è di aver violato una normativa del 2021 e precisamente l'Uyghur Forced Labor Prevention Act. Si tratta di una normativa che vieta l'utilizzo di componenti provenienti da fornitori cinesi sospettati di sfruttare il lavoro degli Uiguri, una minoranza musulmana che si trova nella regione dello Xinjiang.
IL CASO
Il Gruppo BMW ha dichiarato di aver “adottato misure per fermare l'importazione dei prodotti interessati”. Inoltre, l'azienda tedesca ha aggiunto che intende sostituire le parti incriminate, sottolineando che adotta standard e politiche rigorose in materia di pratiche occupazionali, diritti umani e condizioni di lavoro, che tutti i fornitori diretti devono poi seguire.
Il rapporto ha rilevato che Bourns, un fornitore di automobili con sede in California, aveva acquistato componenti dalla Sichuan Jingweida Technology Group (JWD), un'azienda che a dicembre era stata inserita nella black list ai sensi dell'Uyghur Forced Labor Prevention Act. Bourns ha poi fornito parti di JWD a Lear, fornitore diretto di BMW e Jaguar Land Rover.
A quanto pare, i veicoli del Gruppo Volkswagen bloccati alla dogana disponevano proprio di componenti realizzate dalla Sichuan Jingweida Technology Group (JWD). Per quanto riguarda il Gruppo BMW, secondo il rapporto i tedeschi avrebbero interrotto le importazioni della parti incriminate solo dopo le richieste di informazioni da parte delle commissioni. In ogni caso, come scritto in precedenza, il Gruppo BMW ora intende sostituire questi elementi e adottare tutte le misure necessarie per fermare l'importazione dei prodotti interessati.