Le prime tre monoposto del E-Prix 2 in Arabia
Terzo in griglia, il neozelandese è stato non solo abile (nello sfruttare gli spazi), ma anche attento (nel non sbagliare dove gli altri lo hanno fatto) nel guadagnare le due posizioni che lo hanno portato sul gradino più alto del podio, dove si è “arrampicato” precedendo di poco più di un secondo l’olandese della Envision Robin Frijns (secondo anche in partenza) e di quasi due Oliver Rowland, lo straordinario poleman di giornata. Le indicazioni fornite dalle due prove arabe hanno promosso soprattutto la Jaguar, come costruttore (113 punti) e come scuderia (76, 29 in più rispetto alla seconda, che è la Ds Penske). Gli ePrix “desertici” hanno evidenziato i progressi di Stellantis, che ha piazzato tre macchine fra le prime nove: quinto Stoffel Vandoorne, ottavo il secondo di venerdì Jean Eric Vergne e nono Maximilian Günther (Maserati). Peccato per il debuttante indiano Jehan Daruvala, che con la Tipo Folgore era partito come quinto ed era riuscito a restare a lungo nella Top 10 fino al “dritto” che lo ha costretto al ritiro.
La vera protagonista della seconda gara saudita – soprattutto del pre-gara – è stata però Nissan, che ha comunque chiuso con il podio di Rowland, che ha mosso la classifica con 18 punti (3 per la pole e 15 per il piazzamento), il quarto posto della scuderia cliente Neom McLaren con Jake Hughes e il sesto di Sacha Fenestraz. Sam Bird (Neom McLaren) era ottavo quando le conseguenze di un sorpasso non riuscito gli sono costate la gara con un rientro anticipato ai box. Tommaso Volpe, il capo delle operazioni della Nissan, non si è potuto godere né la pole di Rowland né la corsa perché è dovuto rientrare velocemente in Europa per ragioni personali: l’impressione è che possa avere altre occasioni per gioire.
Per effetto dell’eliminazione forzata della gara indiana di Hyderabad dal calendario, il mondiale a zero emissioni si ferma per un mese e mezzo: il prossimo ePrix, il quarto, si corre a San Paolo il 16 marzo. Nella lotta per il titolo individuale, dietro Cassidy e Wehrlein si è insediato Vergne (33) seguito a 3 lunghezze da Dennis. Günther è quinto a quota 20 assieme a Mitch Evans (Jaguar Tcs). I due sono tallonati da diversi “mastini”: Frijns (19) e, un punto più indietro, Sébastien Buemi (Envision), che sabato non è partito perché ai meccanici non è riuscito il miracolo di riparare la monoposto con la quale lo svizzero era andato a sbattere in qualifica, Rowland e Hughes. Fra le squadre, la Andretti è sul podio virtuale (39) davanti alla Tag Heuer Porsche (38) e alla Envision (37). Più staccate le squadre motorizzate Nissan: la Neom McLaren è sesta (30) e la squadra ufficiale giapponese è settima a 26. Maserati ha 20 punti ed è ottava, in ogni caso un inizio molto più scoppiettante rispetto al 2023.