- Facile riconoscerla
- Può superare i 500 km di autonomia
- Tanto spazio a bordo
- Ambiente hi-tech
- Qualcosa di migliorabile? C’è
Hyundai Kona Elettrica
Facile riconoscerla
Da queste ultime, la versione BEV si distingue facilmente per parafanghi in tinta anziché neri (colore, questo, ripreso comunque nei sottili fascioni inferiori che alleggeriscono visivamente i volumi della carrozzeria) e per alcuni dettagli: ad esempio il motivo dei pixel richiamato anche nelle sottili fasce trasversali di led (non uniformi ma composte da quadratini) presenti nel muso e nella coda. C’è poi il frontale quasi completamente chiuso, che nella parte superiore, e in posizione asimmetrica, presenta lo sportello della presa di ricarica: un elemento sin troppo appariscente, ma bisogna ammettere che è in posizione ideale quando si parcheggia davanti a una stazione di ricarica. La crossover Hyundai di taglia media sfoggia pure insoliti gruppi ottici principali “annegati” nei quattro angoli della carrozzeria: distintivi, ma anche esposti agli urti.
Può superare i 500 km di autonomia
La Kona Electric X Class Special Edition che abbiamo guidato è la versione più costosa (49.900 euro), potente (218 CV) e con maggiore autonomia: equipaggiata con una batteria da 65,4 kWh, secondo la Hyundai può percorrere fino a 454 km con una singola ricarica; ma con i cerchi opzionali da 17” (nell’Eco pack, 150 euro), che montano anche gomme più strette rispetto a quelli da 19” di serie, si guadagnano ulteriori 60 km di raggio d’azione. A 7.900 euro in meno c’è la X Line, con 156 CV, batteria da 48,4 kWh e 377 km di autonomia; in questo caso si rinuncia ai cerchi da 19”, e a qualche “lusso” come i sedili parzialmente in pelle, l’hi-fi firmato Bose o la tecnologia con pompa di calore, ma gli ADAS necessari ci sono tutti, inclusi il mantenimento di corsia e il cruise control adattivo che gestisce anche fermate e ripartenze.
Tanto spazio a bordo
Quasi un palmo più lunga dal modello di vecchia generazione, la nuova Kona Electric misura 436 cm da paraurti a paraurti e ha un passo di 266 cm (6 più di prima): sono quote che si riflettono sull’abitabilità, generosa non soltanto davanti ma anche per chi viaggia sul divano. Quest’ultimo ha lo schienale frazionato 40:20:40 e permette di portare a 1.300 litri la capacità del baule (con doppiofondo), il quale con tutti i posti in uso tiene comunque ben 466 litri; in più, sotto il cofano c’è un pozzetto di 27 litri utile per riporre i cavi di ricarica.
Ambiente hi-tech
Ormai un paio di megaschermi quasi te li aspetti: in questa Kona sono contigui e misurano 12,3” ciascuno. Quello che funge da cruscotto è ricchissimo di informazioni (nei cambi di corsia visualizza anche i retrovisori virtuali del Blind-spot View Monitor, serviti da telecamere nelle fiancate), mentre quello centrale è tattile e permette di gestire il sistema multimediale con navigatore; le informazioni di quest’ultimo sono proiettate anche dall’HUD (standard nella X Class), assieme alla velocità e alla segnaletica stradale. Prevista la connettività wireless con Android Auto e Apple CarPlay (ma per quest’ultima si deve attendere l’aggiornamento 2024).
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Qualcosa di migliorabile? C’è
Positivo il fatto che siano stati mantenuti una gran quantità di comandi fisici, e che alla praticità contribuiscanono una base di ricarica a induzione per lo smartphone e varie porte USB, presenti anche dietro (assieme a una presa a 220 volt, perché la Kona ha la funzione V2L e può alimentare apparati esterni). Ampi i portaoggetti nel tunnel, “liberato” dal selettore della modalità di marcia, le cui funzioni sono delegate a una leva nel piantone di sterzo (con posizioni avanti, indietro, folle, e pulsante per il parcheggio). Ben curati gli assemblaggi, ma le plastiche rigide stonano in un’auto così costosa, al pari del cassettino di fronte al passeggero, dall’aspetto economico; inoltre, le bocchette d’aerazione non consentono di gestire separatamente la portata e la direzione del flusso.
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