L’alleanza per i carburanti del futuro (anche e-fuel) si allarga a Mazda, che da tempo sta sviluppando un biodiesel
Se in Europa (almeno per ora) i biocarburanti non hanno convinto le istituzioni, dall’altra parte del mondo, in Giappone, alcuni importanti marchi hanno avviato una vera e propria associazione di ricerca.
E-fuel e biocarburanti per la neutralità carbonica
L’obiettivo dell’associazione è quello di realizzare carburanti meno inquinanti e più efficienti attraverso l’uso delle biomasse e la produzione di bioetanolo “riciclando” l’anidride carbonica. Non si guarda solo ai biocarburanti, quindi, ossia quelli prodotti con scarti vegetali, ma anche i tanto chiacchierati e-fuel ottenuti tramite la “cattura” della CO2 e un complesso processo industriale.
In entrambi i casi, pur continuando i propri sforzi per l’elettrificazione, Mazda e gli altri brand cercheranno anche altre vie per raggiungere la neutralità carbonica.
Progetti già avviati
L’annuncio di Mazda non sorprende più di tanto, soprattutto se si considera che la Casa stessa, Toyota e Subaru (insieme a Kawasaki e Yamaha) hanno dichiarato a fine 2021 l’intenzione di creare soluzioni alternative per salvare il motore termico.
Toyota è impegnata da tempo anche sui progetti fuel cell a idrogeno e sui propulsori a combustione interna alimentati sempre a idrogeno, mentre Mazda ha sviluppato un 1.5 SkyActive-D alimentato a biodiesel per la Mazda2 che ha preso parte al campionato Super Taikyu.