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Mann, la 24 ore è una storia di famiglia

mann, la 24 ore è una storia di famiglia

Mann, la 24 ore è una storia di famiglia

I driver che hanno corso nei 100 anni di storia della 24 ore di Le Mans sono paragonabili a degli eroi Omerici:persone capaci di imprese straordinarie, impossibili per la gente comune; considerano il campo di battaglia il mezzo per dimostrare il loro valore e non hanno paura della morte, se non quella senza onore: il loro unico scopo è essere ricordati nel futuro. I piloti sfrecciano impavidi, a bordo delle loro futuristiche bighe trainate da cavalli di ferro: impavidi verso le incognite che può riservare loro il destino. Tra le tante storie diventate leggende, Peter Mann, classe 1956, per due volte protagonista sul Circuito di Le Mans, ci racconta quella della sua famiglia.

La leggenda inizia con la narrazione delle gesta del nonno, Pierre Louis-Dreyfus, pilota che tra il 1931 e il 1956 ha gareggiato sul circuito del La Sarthe vincendo per ben due volte.

Il destino della famiglia Mann si incrocia, per la prima volta, con la casa di Maranello nel 1949. Era da poco finita la Grande Guerra. Pierre Louis-Dreyfus – che si iscrisse alle varie gare con diversi pseudonimi, il più famoso dei quali, “Heldé” – si presentò a Le Mans con una Ferrari 166 MM insieme a Jean Lucas. Il risultato per lui non fu esaltante, ma per un’altra vettura, gemella alla sua, con a bordo Luigi Chinetti e Lord Selsdon il destino riservò un altro finale. Entrò nella storia: prima al traguardo! Fu la prima vittoria, delle nove, ottenutedalla casa di Maranello, alla 24 Ore di Le Mans.

“Da bambino – ci racconta ancora Peter – tutto quello a cui pensavo erano le auto da corsa. Quando iniziarono a raccontarmi le storie del Nonno, ho iniziato a sognare il giorno in cui, anche io, avrei potuto correre”. La prima volta in cui Peter vide Le Mans aveva circa 15, 16 anni. Con i suoi amici si posizionò sul tetto di un box e da li vide la competizione. Da spettatore a pilota. L’inizio della carriera sportiva, per Peter, si concretizza nel 2012 con la partecipazione alla Le Mans Classic. Successivamente incontra Amato Ferrari, fondatore di AF Corse. Questo permette al nostro protagonista di partecipare ai primi test sulla pista di Valencia con AF Corse. Come pilota si esibisce a bordo delle vetture del Cavallino Rampante su i più importanti circuiti d’Europa. Nel 2014 debutta alla 24 Ore francese. Il primo anno è costretto al ritiro. Il successivo arriva un ottimo quinto posto nella classe LMGTE Am a bordo della 458 GTE.

Oggi a raccogliere il testimone di Peter c’è Simon, suo figlio. Dopo aver conquistato per tre volte il Campionato Italiano GT con la 488 GT3 nella classe Pro-Am, oggi, si trova a correre la sua prima Le Mans. Da pochi minuti è al volante di una 488 GTE di AF Corse. A condividere la vettura con lui Julien Piguet e Ulysse de Pauw. E la storia continua

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