Il ministro Salvini aveva criticato lo schema degli incentivi, reo secondo lui di premiare le auto cinesi, Urso risponde facendo chiarezza
I nuovi incentivi auto devono ancora partire ma già creano discussioni interne al Governo. Tutto è iniziato con la dichiarazione rilasciata ieri dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha criticato lo schema dell’ecobonus dicendo “che senso ha mettere un miliardo di bonus auto di denaro pubblico sul tavolo quando una buona parte di questo miliardo non finisce a Torino ma finisce a Pechino?”.
Incentivi per l’Italia
C’è da considerare un dato: tra fine 2023 e inizio 2024 c’è stato il grande “boom” di arrivi di auto cinesi in Europa – Italia compresa – anche se per trovare il primo brand orientale nella classifica delle auto più vendute tra gennaio e aprile 2024 bisogna andare alla posizione numero 19 occupata da MG. I modelli cinesi pesano quindi ancora poco nelle immatricolazioni nel Bel Paese, anche se a lungo andare la situazione potrebbe mutare.
Nel corso del suo intervento il ministro Urso ha poi voluto specificare come il piano dei nuovi incentivi auto 2024 sia stato “disegnato sul modello della produzione nazionale e sul modello delle esigenze dei ceti popolari”.
A ben guardare però i modelli Stellantis prodotti in Italia che potranno accedere agli incentivi sono pochi: Alfa Romeo Tonale, Fiat 500 elettrica, Fiat 500X, Fiat Panda, Jeep Compass e Jeep Renegade. Ci sono poi i brand del Gruppo DR Automobiles (DR, EVO, Sportequipe), prodotte in Cina e poi personalizzate nello stabilimento di Macchia d’Isernia.