La Vespa compie 78 anni, a Pontedera raduno e mega installazioni
Le quattro Vespa, realizzate in Polimex e grandi 4,5 x 3,3 x 1,2 metri, sono state trasformate in opere d’arte pubblica all’interno del più ampio progetto espositivo VespArt 2024, sotto la direzione artistica di Alberto Bartalini, per omaggiare una delle più note e identitarie icone del lifestyle italiano.
La squadra di artisti che ha lavorato sulle riproduzioni giganti, con pitture spray alla nitro, colori acrilici e diversi materiali, è composta da: Paolo Amico, artista di matrice iperrealista noto per l’utilizzo delle penne biro colorate come strumento d’arte, che ha dato vita a “La cara amica”, un viaggio nei ricordi e nelle suggestioni che la Vespa è in grado di suscitare nelle diverse generazioni tra luci, neon e colori; Nico Lopez Bruchi, urban artist che ha creato “Terra”, uno scenario lillipuziano in cui la Vespa è ancorata a delle staffe a terra ed è protetta da coperte isotermiche dorate per richiamare l’approdo di migranti immaginari giunti al Villaggio Piaggio per sognare e costruire il proprio futuro lavorando a un veicolo che ha cambiato l’immaginario collettivo; Skim, street artist che con “Vespa Pop” e con il suo motto “in color we trust” mescola forme, simboli e oggetti diventati icone pop su scala globale negli ultimi 78 anni per sottolineare il ruolo del mezzo come sinonimo di Made in Italy nel mondo; David Pompili, pop artist caratterizzato dal riuso di materiali, che incarna il suo omaggio con “Vacanze romane”, portando i visitatori indietro nel tempo insieme a Audrey Hepburn in un tributo al design e alla Pop Art che si incontrano in maniera tanto spensierata quanto esplosiva.
“Abbiamo scelto di contribuire a questa celebrazione di un mito italiano prestando all’arte la nostra tecnologia, fino a oggi riservata al mondo dell’arredamento e ai più grandi designers, dando così vita con la Città di Pontedera a nuove opere pubbliche permanenti – spiega Fabio Salvadori, ingegnere nucleare e inventore del Polimex – non solo in omaggio alla Vespa in sé e al suo ruolo nella cultura italiana, ma anche a ciò che ha rappresentato per il tessuto socio-economico di Pontedera, diventata nel tempo luogo di sperimentazione e di impresa visionaria”.