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Il Tesla Cybertruck arriverà in Europa? Ecco perché per alcuni sarebbe fuorilegge

Atteso, desiderato, criticato: il Cybertruck è senza ombra di dubbi il veicolo più chiacchierato degli ultimi anni e nonostante le polemiche sulla sua autonomia o sulla scarsa qualità degli assemblaggi, l’interesse nei suoi confronti continua ad essere vivo anche in Europa, dove però il pickup americano non è commercializzato.

Spigoli, peso, rigidità: cosa prevedono le norme UE

Elon Musk non ha mai esplicitamente parlato di progetti di esportazione per una tipologia di veicolo estremamente radicata nella cultura americana, ma, se l’interesse internazionale dovesse giustificarlo, non è da escludere che Tesla possa pensare di farlo arrivare anche in Europa. Più semplice a dirsi che a farsi secondo alcuni esperti, perché potrebbero esserci delle difficoltà insormontabili per omologarlo secondo le normative dell’Unione Europea. Una delle criticità principali è quella sulla sicurezza dei pedoni, a causa delle linee spigolose, ma potrebbero esserci difficoltà anche dal punto di vista della compatibilità della ricarica se non addirittura delle limitazioni alla patente di guida a causa del peso di alcune versioni.

Acciaio indeformabile pericoloso per ciclisti e pedoni

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, l’associazione no-profit European Transport Safety Council, con sede a Bruxelles, si sarebbe espressa in modo molto critico sull’ipotesi dell’arrivo del Cybertruck, puntando il dito soprattutto sulla pericolosità per i ciclisti di un veicolo con tali dimensioni, peso e forma. Su quest’ultimo punto in realtà Elon Musk, ha dichiarato già in precedenza che il Cybertruck è meno pericoloso per i pedoni se paragonato ad altri pick-up o veicoli simili, ma la forma spigolosa della carrozzeria è solo uno dei problemi. La «pelle» in acciaio inossidabile del Cybertruck non ha lo stesso livello di deformazione dei tradizionali pannelli di carrozzeria in lamiera d’acciaio ed è molto più rigida. Le normative europee imoltre richiedono un arrotondamento di 3,2 millimetri sulle parti sporgenti, impossibile da ottenere sulla lamiera di acciaio inossidabile da 1,4 millimetri utilizzata per il Cybertruck.

Peso a rischio patente C1

Per quanto riguarda la ricarica invece, il Cybertruck è dotato di una porta di ricarica NACS, uno standard non compatibile con le infrastrutture di ricarica europee e quindi dovrebbe essere equipaggiato con il CCS2, con dei costi che difficilmente Tesla si sobbarcherebbe a fronte di volumi di vendita destinati comunque a rimanere esigui, vista anche la difficoltà di guidare un mezzo di queste dimensioni sulle strette strade europee. Ma anche immaginando la volontà di destreggiarsi alla guida del ciclopico pick-up nel centro storico di un borgo medievale, per mettersi al volante potrebbe non bastare una normale patente. Se equipaggiato con la batteria opzionale che trova posto nel cassone, un Cyberbeast, la versione trimotore più pesante di tutte, potrebbe superare la soglia di 3.500 Kg implicando la necessità di essere in possesso di una patente C1.

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