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Il governo taglia il tesoretto per sostenere l'auto in Italia

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[email protected]_Nuovo California, l’iconico camper diventa ibrido plug-in_qual-e-la-soluzione-migliore-per-ricaricare-l-auto-elettrica-scaled-1

Il governo cancella 400 milioni per l’auto in Italia. Mentre il vicepremier Matteo Salvini e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, discutono se gli incentivi sono più utili per Pechino o per Torino. e mentre il vicepremier Salvini gioca la sua campagna elettorale sulla difesa della casa e dell’auto dalle politiche green dell’Europa, per finanziare il decreto legge coesione l’esecutivo Meloni usa i soldi che il governo Draghi aveva stanziato per gli incentivi per l’acquisto delle vetture. Una sorta di tesoretto per aiutare il comparto automotive. Il tutto mentre si attende ancora il debutto del nuovo sistema di sussidi, che la Corte dei Conti ha validato. Nel frattempo, però, le risorse per il futuro diminuiscono e vengono ipotecate per altro

Basta guardare l’articolo 37 del decreto legge “coesione” per andare a vedere da dove arrivano le coperture finanziarie per la misura varata dall’ultimo Consiglio dei ministri. Sono stati presi 130 milioni di fondi stanziati per il 2024 dal vecchio dpcm, quello che regola i sussidi in vigore solo per l’elettrico e le ibride plug-in.

Il nuovo sistema che debutterà, quello studiato da Urso e che porterà i sussidi fino a 13.750 euro per chi ha una vettura da rotttamare e un Isee sotto i 30 mila euro, utilizzerà quindi le risorse residue 2022-2023 e 310 dei 450 milioni dei soldi ad oggi disponibili del 2024. E poi hanno preso 250 milioni direttamente dal fondo automotive. Fondi che non sono ancora state ripartire e che si sarebbero dovute usare dal 2025 in poi. Soldi che, nelle previsioni del governo Draghi, dovevano servire per gli incentivi all’acquisto e per il sostegno delle politiche industriali. Tagliati pure 20 milioni di risorse per sostenere l’acquisto di infrastrutture di ricarica a uso domestico stanziati per il 2022 e 2023.

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