Novità

I dubbi sull'auto elettrica di Tavares e De Meo

In vista del Salone di Parigi 2022, i numeri uno di Stellantis e Renault parlano del processo di elettrificazione e delle sue criticità

i dubbi sull'auto elettrica di tavares e de meo

L’ombra del 2035 e il ban alla vendita delle auto benzina e diesel in Europa si avvicina sempre di più, per una transizione che porterà la mobilità a essere unicamente elettrica o a zero emissioni. Un obbligo che ha sollevato numerose critiche da più parti, dagli appassionati a diverse Case, con vari big dell’auto scettici nei confronti dei vertici europei. Tra questi i numeri uno di Renault e Stellantis, Luca De Meo e Carlos Tavares.

I due manager non hanno mancato in passato di sottolineare le complessità del passaggio al “tutto elettrico”, posizioni ribadite nei giorni scorsi in un’intervista a due rilasciata ai colleghi francesi di Le Parisien, che ha visto Tavers commentare: “È un peccato, però, aver affrontato l’argomento al contrario, partendo dalla produzione di automobili e tralasciando la questione dell’energia e delle infrastrutture”.

Problema di costi

Nel mirino è finita quindi una decisione vista come calata dall’alto, che non avrebbe tenuto conto adeguatamente secondo i due di numerose questioni. Prima tra tutte quella relativa ai prezzi delle auto elettriche.

“Se i veicoli elettrici sono costosi, saranno elitari, la classe media non potrà accedervi e avremo un problema di stabilità sociale. Tra l’altro, se non otteniamo volumi sufficienti, non avremo nemmeno un impatto sul pianeta”, ha osservato Tavares, con De Meo a fargli eco: “Ci troviamo ancora in una fase di svolta tecnologica, durante la quale, per definizione, i nuovi prodotti sono costosi. (…) Oggi i privilegiati che hanno i mezzi, un garage e una wallbox per la ricarica a casa possono permettersi i veicoli elettrici. È politicamente scorretto dirlo così”.

Prezzi elevati che, visto anche il periodo storico tra tensioni e mancanza di materie prime (chip compresi), non sembrano destinati a scendere nel futuro più prossimo, con il rischio di ampliare il divario tra chi un’auto nuova – e a maggior ragione elettrica – se la può permettere e chi no. Nel frattempo, la Cina ha smesso di bussare timidamente alle porte del mercato europeo, ma ha iniziato a entrarci con un consistente numero di modelli destinato a crescere nei prossimi mesi. Auto elettriche con prezzi bassi pronta a sgomitare per ritagliarsi quote di mercato. E la risposta dei costruttori europei non può più tardare, sia a livello di prodotti sia per quanto riguarda i listini.

Strade e infrastrutture

Un altro aspetto su cui è stata posta l’attenzione riguarda le colonnine di ricarica e la necessità di ammodernare la rete elettrica che dovrà alimentarle. “Abbiamo a che fare con un’infrastruttura che è una delle più antiche del mondo”, ha commentato De Meo, aggiungendo che “far funzionare le auto pulite è come cercare di far funzionare un film di Netflix su un cellulare di 20 anni fa”.

Città immense come Parigi (dove si è svolta l’intervista e che tra 2 settimane ospiterà il Salone dell’auto) con un disegno urbano ormai datato che – secondo i due manager – non sono adatte all’esplosione di una nuova mobilità urbana. Un fatto che starebbe creando una particolare antipatia per le auto, in quanto utilizzarle in città spesso è causa di stress.

“Perché ci sono così tanti francesi che amano le loro auto in un paese che è fondamentalmente autofobico?”, è stata invece la domanda posta da Tavares. Una fobia che, come aggiunto da De Meo, non è presente in Germania: “Ho lavorato alla Volkswagen e all’Audi. Lì c’è un orgoglio per l’industria automobilistica che non esiste in Francia”.

Questione di libertà

“Quando avremo solo auto pulite, sicure e a prezzi accessibili, continueremo a fare pressione sull’automobile?”, si sono chiesti quindi Tavares e De Meo, per i quali il concetto di libertà di movimento deve rimanere centrale anche con la transizione energetica.

“Siamo qui per proporre soluzioni, a condizione che la società accetti che la libertà di movimento individuale, familiare e professionale rimanga una parte fondamentale del nostro stile di vita. Per discutere di questo problema, creeremo un forum sulla libertà di movimento”, ha annunciato il capo di Stellantis, al quale De Meo ha risposto dichiarando “Se volete, partecipo anch’io”.

Una domanda quella posta dal numero uno di Stellantis alla quale è impossibile rispondere oggi anche se, quando la mobilità sarà esclusivamente a emissioni zero, porre blocchi del traffico o limitazioni alla circolazione – come quelle introdotte a Milano con le novità per Area B e Area C – sarà difficile da giustificare.

TOP STORIES

Top List in the World