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Da Milano a Bolzano con la Mini Countryman SE elettrica: i consumi reali

Un viaggio di 300 km per capire come si comporta e quanto consuma il SUV Mini a batteria più prestazionale del listino

da milano a bolzano con la mini countryman se elettrica: i consumi reali

Mini Countryman si è rinnovata in modo profondo nel 2024, seguendo a ruota la nuova anima della Cooper ma sposando una filosofia più “familiare”, quindi con più spazio a bordo e molta più versatilità rispetto alla sorellina compatta. Con questa profonda rivisitazione sono arrivati sia motori ibridi che una variante elettrica, ed è proprio con quest’ultima che abbiamo affrontato un viaggio autostradale partendo da Milano per raggiungere il NOI Techpark di Bolzano, polo di innovazione e ricerca altoatesino, nonchè partner di Mini per alcuni progetti in comune.

Ci siamo messi alla guida della Countryman con l’idea di capire come la nuova piattaforma elettrica si possa adattare ad un viaggio a medio raggio, lasciando da parte l’analisi tecnica e il test delle performance del mezzo che abbiamo già effettuato durante la presentazione internazionale negli scorsi mesi.

L’approccio è diverso perchè la versione SE in prova, con doppio motore e trazione integrale, è la più performante della gamma (313 CV e 494 Nm di coppia) ma anche quella che garantisce una minore autonomia con 433 km dichiarati da ciclo WLTP. Un dato al quale dobbiamo togliere un po’ di chilometri dati dal consumo effettivo della vita reale e dal contesto quasi esclusivamente autostradale della nostra prova, che con queste premesse potrebbe trasformarsi anche in una bella sfida.

La comodità in viaggio

Premessa: la Mini Countryman elettrica è un’auto sviluppata apposta per sposare le esigenze quotidiane di chi si sposta nei contesti cittadini e nei dintorni delle aree urbane, e per soddisfare qualche prurito sportivo. Questa è – nei fatti – la natura di un modello che anche nelle versioni con motore a combustione ha da sempre abbracciato una certa praticità tipica da seconda vettura di famiglia, quindi non la principale scelta per i viaggi.

Questo lo notiamo subito, appena inizia il nostro viaggio, trovando in totale relax e armonia nel contesto cittadino milanese, avviandoci verso l’autostrada A4. Leggera nelle svolte, super rapida nelle accelerazioni e con uno sterzo diretto che permette manovre super veloci e precise. Fuori dalle mura, però, la demoltiplica sportiva del volante richiede attenzione nei cambi di corsia in autostrada perchè molto sensibile, mentre i 313 CV, a velocità costante e con il cruise control attivo, fanno molta meno differenza che in città.

Le sospensioni sono, a loro volta, tarate sul rigido in perfetto stile Mini, e l’effetto “go kart” che è tipico di tutti i modelli di questo marchio non è così apprezzabile quando la strada è dritta. Per fortuna il rigore sospensivo è un toccasana quando si tratta di stabilità nei lunghi curvoni, e l’intero corpo vettura non subisce troppo rollio a velocità elevate. I sedili sono comodi, anche se il rivestimento in pelle della versione full optional Favoured in prova risulta un pochino rigido e scivoloso. La posizione di guida è comunque azzeccata per non stancare anche dopo tanti km seduti.

Infine, se parliamo di comodità, dobbiamo anche citare l’infotainment circolare, molto discusso non tanto per la forma (bellissimo e in perfetta armonia con il minimalismo del cockpit) quanto per il software che in certe situazione risulta un po’ complicato da gestire, con moltissime informazioni sempre presenti a schermo e alcune funzioni a volte difficili da trovare. Risoluzione e qualità grafica sono comunque al top assoluto del segmento.

Autonomia e consumi

Ed eccoci al tema caldo. Con la Mini elettrica si può viaggiare in totale libertà? La batteria da 66.75 kWh, in condizioni reali, offre un’autonomia di poco superiore ai 320 km (315 km segnati a display con 96% di batteria, al momento di inizio del test), ma questo è dovuto al fatto che si tratta della versione SE con doppio motore, mentre con la E a trazione e motore solo anteriori l’autonomia sale. Parte della perdita di km rispetto al WLTP è data anche dai cerchi da 20″, meno efficienti ma molto più belli.

Considerando il viaggio di circa 300 km (sempre a velocità codice) e un’autonomia quasi a filo con il nostro piano, abbiamo fatto una sosta di ricarica ad Affi per poter affrontare l’arrivo a Bolzano senza ansia d’autonomia, arrivando alla colonnina con il 46%, ricaricando in circa 20 minuti fino all’84% (su Ionity con picco a 130 kW in DC) e poi arrivando a destinazione con ancora il 27% di autonomia residua.

La bontà del consumo di un’auto elettrica la si nota non tanto dall’autonomia (quella è quasi interamente definita dalla capacità della batteria) ma dall’utilizzo della carica sulla distanza, un dato che su quest’auto abbiamo rilevato in 21,7 kWh/100km nella media di percorrenza di tutto il nostro trip. Il dato non è dei migliori del segmento, avendo a che fare con altri SUV comparabili per dimensioni e prezzi che fanno di meglio (Tesla Y e Hyundai Kona Electric su tutti), ma fa meglio di altri concorrenti come ad esempio Mercedes EQB.

Ad interferire, in questo caso, c’è la piattaforma a doppio motore che toglie autonomia e aggiunge peso, oltre alla la dimensione dei cerchi e all’aerodinamica non curatissima di sezione frontale e specchietti retrovisori, che creano fruscii e turbolenze. Altri colleghi a bordo di versioni E con trazione anteriore e cerchi da 18″ hanno fatto segnare consumi minori nell’ordine dei 20 kWh/100km.

Conclusioni

A conti fatti, la Mini Countryman SE All4 è un’animale da città e dintorni. Le corse fuori dall’anello cittadino si possono affrontare pianificando un po’ i propri spostamenti e prendendosi la briga di fare qualche pausa in più. Alla fine i nostri 300 km li abbiamo fatto senza patemi con una sosta di 20 minuti circa (tempi ancora umani, giusto uno snack e un caffè al bar o in autogrill), ma li avremmo potuti raggiungere anche senza stop, arrivando però con l’acqua alla gola e con un’enorme ansia di rimanere senza batteria. Troppo al limite.

Comoda è comoda, spazio ce n’è anche per un weekend lungo con figli al seguito, quindi tutto sommato il viaggio di medio raggio è fattibile ma con qualche riserva, mentre i chilometraggi più intensi o i viaggi di più giorni hanno bisogno di una programmazione ben definita che potrebbe stravolgere e allungare i vostri piani. La Mini SE in prova ha un listino che sfiora i 53.000 euro, ma questa versione bimotore parte da 46.900 euro. Per la versione anteriore monomotore invece si parte da 40.700 euro.

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