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Hyundai Kona Electric: la prima prova su strada

Dopo aver raccolto un enorme successo da parte del pubblico, Hyundai Kona Electric torna con una nuova generazione del B-SUV.

Il primo modello aveva fatto la gioia degli “early adopter” del mondo delle auto elettriche, i primi che hanno creduto in questo tipo di mobilità. Infatti l’auto nasceva da una piattaforma condivisa con i motori termici e con la versione ibrida, eppure riusciva a raggiungere un’ottima efficienza grazie a peso e dimensioni compatte, superando di slancio le sue concorrenti.

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I numeri di Hyundai Kona Electric

Trazione anteriore, 255 Nm di coppia istantanea e due scelte per la batteria di questa nuova Kona elettrica. A seconda dell’accumulatore, il motore elettrico, eroga una diversa potenza: 114,6 kW per la versione con la batteria da 48,4 kWh, 160 kW per quella con la batteria da 65,4 kWh che è accreditata di fino a 514 km di autonomia nel ciclo WLTP.

Hyundai ha scelto di non puntare su potenze di ricarica enormi per questo modello, pur dimostrando di poterlo fare visto che ha in casa la piattaforma di IONIQ 5 e IONIQ 6 (qui la nostra prova) che arriva a 800 volt. Kona electric, invece, lavora a 400 volt, così riduce i costi di progettazione e quindi il prezzo che poi si scarica sull’utente finale.

D’altronde ci troviamo di fronte a un SUV elettrico di segmento B (la fascia più alta del segmento B), perfettamente in grado di viaggiare come hanno dimostrato gli acquirenti della prima generazione, ma non nato con quell’intento e, per questo motivo, si accontenta di 100 kW di potenza massima di ricarica, 41 minuti per passare dal 10 all’80% ad una colonnina veloce.

Tra i numeri della nuova Kona Electric ci sono poi i moltissimi ADAS, i sistemi di assistenza alla guida semi-autonoma di Livello 2 che includo il centramento dell’auto in corsia, cruise control adattivo, monitoraggio angoli ciechi, e l’evoluzione del monitoraggio del conducente che sfrutta una telecamera per analizzare il volto di chi guida alla ricerca di segnali di distrazione o sonnolenza.

Inoltre arriva il V2L, la tecnologia che permette di alimentare dispositivi elettrici usando la batteria dell’auto, proprio come facevano già le sorelle maggiori della gamma IONIQ. Su Kona è presente però all’interno con una presa da 230 v dedicata e all’esterno con lo stesso adattatore visto sulle sorelle maggiori.

L’abitacolo poi si completa con il nuovo sistema multimediale, anch’esso eredità delle più grandi di casa Hyundai, con due display da 12,3″, aggiornamento OTA tramite SIM integrata e connettività con l’app per gli smartphone.

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Prova su strada, consumi e autonomia

Al volante della Kona Electric ritrovo parte delle sensazioni del modello precedente. Kona Electric è un’auto facilissima, con una buona visibilità aiutata tantissimo dai sensori di parcheggio anteriori e posteriori, proposti di serie insieme alla retrocamera. C’è anche la vista a 360° come optional.

L’erogazione è stata addolcita, ora nell’accelerazione iniziale la coppia viene erogata sempre in maniera importante, ma con una maggior fluidità e un’aggressività minore, a vantaggio della conservazione degli pneumatici. La dinamica di guida ci propone un volante morbido e abbastanza preciso, un retrotreno che risponde bene nonostante l’altezza da piccolo SUV (grazie al multilink posteriore) e un anteriore con una buona precisione di sterzo per la sua categoria.

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In salita scatta benissimo anche senza mettere la modalità sport, e in discesa è divertente giocare con la variazione della rigenerazione tramite le palette al volante, così da scegliere se aumentare la “forza frenante” (tramite il freno motore rigenerativo) o lasciarla scorrere, e c’è anche la guida ad un pedale.

Pur avendo un baricentro basso, il rollio resta presente e non è certo tra le più sofisticate in questo, d’altronde utilizza un sistema di ammortizzatori tradizionali, non ci sono le sospensioni pneumatiche e il controllo del rollio è tutto delegato alla meccanica. I sistemi più o meno attivi, che stabilizzano i movimenti dell’abitacolo tramite motorini elettrici o ammortizzatori a doppia valvola, si trovano su categorie ben più costose.

In generale un onestissimo B-SUV piacevole da guidare, e i consumi di questo primo contatto sono interessanti perché ho ottenuto senza faticare, e spremendola spesso e volentieri, una media di 16 kWh / 100 km. Significa avere almeno 300 chilometri di autonomia con la batteria più piccola e 400 km di autonomia con quella più capiente, sempre considerando un ciclo misto. Vedremo più avanti come si comporterà nella nostra prova dell’autostrada.

Prezzo e allestimenti

Al lancio la nuova Hyundai Kona propone solo due allestimenti, quello d’ingresso legato alla batteria da 377 chilometri e quello più ricco disponibile solo con la batteria da 514 km.

Kona X LINE (48,4 kWh) costa 42.000€ e ha una dotazione di serie già molto ricca: sensori di parcheggio e retrocamera sono inclusi, così come gli ADAS di Livello 2 e tutta la tecnologia dell’infotainment, luci ambientali LED, caricatore wireless, cerchi in lega da 17″ e specchietti retrovisori riscaldabili, regolabili e ripiegabili elettricamente. Qui non è presente la pompa di calore: è un optional per X LINE e si paga 500€.

Kona X CLASS costa 49.900€, ha la batteria da 65,4 kWh e aggiunge la pompa di calore, gli ADAS più evoluti, tetto apribile, sedili anteriori a regolazione elettrica in pelle e tessuto, V2L interno, impianto Bose e digital key.

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