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Ford-Red Bull in F1: accordo per il 2026

Spifferi. Si aprono in continuazione, nonostante la fissa per la segretezza che domina i team di Formula 1. Il caso più fresco riguarda la Ford che annuncerà oggi il ritorno nei Gp, in concomitanza con la presentazione della nuova Red Bull — prevista non a caso a New York — destinata al Mondiale 2023. Una notizia in circolazione da tempo, rilevante per la caratura del marchio in questione, per il futuro di un universo agonistico in costante espansione, soprattutto negli Usa.

L’accordo Ford-Red Bull prevede il debutto in pista nel 2026, anticipato da una collaborazione tecnica da avviare a breve. Si tratta di una mossa di reciproco vantaggio. Il team austriaco sta implementando una struttura propria — Red Bull Powertrains — destinata a garantire il transito dalle power unit Honda a propulsori costruiti autonomamente; l’arrivo di Ford come partner significa ottenere risorse economiche adeguate a un progetto tanto ambizioso, visto che i motori del prossimo futuro dovranno utilizzare carburanti sostenibili a partire dal 2026 per arrivare a quota «zero carbon» entro il 2030.

Non solo: sempre dal 2026 verrà eliminato l’MGU-h, che recupera l’energia termica emanata dai gas di scarico. Una semplificazione solo apparente, visto che questa modifica costringerà i costruttori a riprogettare interamente nuovi propulsori ibridi. L’interesse di Ford è quello di rientrare in F1 contribuendo a sviluppare una tecnologia in possesso soprattutto di Red Bull nella sede inglese, abbinando così il proprio marchio al contesto più esposto e avanzato del motorismo. Passo che porterà la Casa americana ad allargare la propria presenza nelle competizioni internazionali, dalla 24 Ore di Le Mans (con il marchio Mustang), ai rally (con la Puma Hybrid), oltre alla Dakar all’Imsa, alla Nascar.

Il matrimonio sembra solido e assennato. Ben più di quello annunciato da Mario Andretti, desideroso di entrare nel circo in compagnia di Cadillac, ancora a zero sul complicato e costoso fronte tecnologico, a differenza di Red Bull o di Audi che già lavora da tempo per il debutto nel ‘26. Non solo: il ritorno di Ford significa riportare nei Gp un marchio storicamente pesante, vincitore di 13 titoli piloti tra il 1968 e il ‘94 e di dieci Mondiali costruttori tra il ’68 e l’81. Per non parlare dell’, esplosa negli anni Sessanta nelle gare Sport-Prototipi, dopo il tentativo di acquisire il Cavallino del 1963. Mandato a monte dal formidabile desiderio di indipendenza di Enzo Ferrari.

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