Creata alla fine degli anni '70, la GT80 è rimasta un prototipo fuori dagli schemi con un V6 da oltre 400 CV e un'aerodinamica sofisticata
Negli anni ’60, la Ford GT40 era una vera astronave. Concepita per lottare con Ferrari alla 24 ore di Le Mans, la supercar a stelle e strisce è diventata col tempo un mito dell’automotive americano, tanto da essere presa come ispirazione da numerosi modelli nei decenni successivi.
La genesi
Proprio la GT80 è stata una delle Ford più stravaganti mai presentate. Il concept che vedete in foto è il frutto della mente di Luigi Colani, al tempo stesso ingegnere aerodinamico e artista e scultore. Una combinazione sui generis per il designer (conosciuto anche per aver collaborato con BMW e Volkswagen negli anni ’80), che ha firmato un prototipo decisamente sopra le righe.
Nel corso della sua carriera, Colani ha sempre prediletto auto dalle forme estremamente aerodinamiche e ha preso spesso come ispirazione il mondo delle corse e dell’aviazione. Questo è particolarmente evidente sulla GT80, il cui particolarissimo posteriore ricorda quello della Lotus 80 di Formula 1 e della Chapparal 2K della Indy Car. Addirittura, le forme della GT80 sono brevettate, dato Colani registrò il nome “C-Form” nel 1967.
Presentata al Salone di Francoforte nel 1980, la GT80 era il risultato di anni di studi e sviluppo aerodinamico iniziati nel 1973 e conclusi, di fatto, solo nel 1978.
L’appoggio di Ford
Il telaio della Ford GT80 Concept
Il materiale stampa del Salone di Francoforte sulla GT80 fu prodotto da Ford Europa, ma l’intero progetto fu pagato dallo stesso Colani. La vettura da esposizione aveva ruote e pneumatici da Formula Uno, mentre il cambio era un manuale ZF a cinque rapporti.
Tra l’altro, ZF contribuì anche alla progettazione di alcuni componenti elettronici per la GT80, come ad esempio un dispositivo automatico di rilevamento della deportanza per regolare la sezione dell’ala anteriore. In questo modo era possibile ridurre la resistenza dell’aria durante la guida ad alta velocità e produrre una maggiore deportanza in curva.
Nel volante fu inserito anche un airbag, una caratteristica unica nel 1980. Il livello di rumorosità dell’auto di serie sarebbe stato molto basso grazie a una parete di 20 cm di materiale isolante tra il motore e i sedili, ma l’auto non entrò mai in produzione restando così un puro esercizio ingegneristico e di stile.