Scorrendo i risultati delle qualifiche di Zandvoort emerge che nelle sei prime posizioni ci sono sei squadre differenti. In questa mini-classifica la Ferrari è sesta, a conferma di un weekend iniziato con dei problemi e proseguito senza apparenti cambi di passo.
La SF-23 è sembrata molto difficile da guidare, e la conferma è arrivata da sette escursioni fuori pista alla staccata di curva 1 (per lo più di Leclerc) dove la Ferrari risulta essere la monoposto con la velocità maggiore senza però avere la stabilità per poter affrontare correttamente la frenata. La volontà di non ricorrere alla configurazione con massimo carico aerodinamico si era già vista ieri ed è stata confermata anche oggi, una differenza che spicca nel confronto con gli avversari diretti.
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Leclerc è stato criptico in merito a questo programma di lavoro (“Sì, siamo in una configurazione diversa rispetto alla maggior parte dei nostri avversari, ma sappiamo che per la nostra vettura questo è il pacchetto migliore e non ho molto altro da dire”), mentre Sainz ha offerto una spiegazione migliore. “Sappiamo che le nostre ali posteriori ad alto carico aerodinamico non funzionano come dovrebbero”, ha ammesso Carlos, ed il risultato è che su tipologie di pista come Zandvoort le due SF-23 scivolano di più rispetto agli avversari diventando molto difficili da gestire.
Carlos Sainz, Ferrari SF-23
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Le qualifiche di Leclerc si sono concluse dopo i primi 4 minuti della Q3 a causa di un’uscita di pista alla curva 9. “Fin dalle FP1 abbiamo faticato nelle curve 1, 9 e 10 – ha commentato il monegasco – abbiamo cambiato completamente la macchina e onestamente non c’è molto che ci abbia aiutato in questi tratti. Sia alla 9 che alla 10 entri in curva, rilasci i freni e non senti assolutamente aderenza, provi a fidarti sperando di ritrovare grip in uscita, ma nel giro in cui sono uscito di pista non è stato così, ed ovviamente sono finito contro il muro. Abbiamo già girato in condizioni simili, ma questo fine settimana la macchina è estremamente difficile da guidare, in Formula 1 si guida anticipando le reazioni della monoposto, ma in questo momento non ho idea se avrò un enorme sottosterzo o un enorme sovrasterzo, e questo rende le cose molto, molto difficili”.
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Resta anche il dubbio legato alla gestione degli pneumatici, una monoposto che scivola porta inevitabilmente ad un innalzamento delle temperature, innescando un processo di degrado che non è il miglior compagno di viaggio per un pilota chiamato a disputare una gara. In più la sesta e la nona posizione che Sainz e Leclerc occuperanno sulla griglia di partenza non sono certo un trampolino che proietta facilmente in zona podio. “Non è realistico pensare alla top-3 – ha confermato Leclerc – andrebbe già bene una quinta posizione”.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
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Nell’economia del suo weekend, Sainz alla fine non è sembrato poi così deluso dalla sesta posizione. Dopo aver saltato la sessione FP1, e aver disputato la FP3 sotto la pioggia, per Carlos gli unici giri sull’asciutto erano stati i 31 completati nella FP2. “Credo che prima delle qualifiche avrei firmato un piazzamento in terza fila – ha confermato Sainz – avete visto tutti che per noi questo fine settimana è difficile. C’è chi ha sbagliato, e siamo riusciti ad approfittarne, quindi non è male”.
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