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Cupra Formentor VZ5Bat guida la conquista del mercato giovane

Le arterie periferiche di Milano sono troppo strette e le tangenziali troppo trafficate. Per non parlare delle autostrade, che almeno in Italia, hanno limiti di velocità eccessivamente restrittivi. Tutto congiura contro l’edizione limitata della Cupra Formentor VZ5 BAT, realizzata dal marchio spagnolo in appena 500 esemplari nella sua variante più esplosiva da 390 Cv che schizza da 0 a 100 orari in 4” (percepiti sembrano anche meno) e la cui velocità massima è limitata a 250 km/h. Esclusiva nell’allestimento che predilige il nero, come il veicolo dell’uomo pipistrello, Bat-man appunto, la serie limitata lo è anche nel prezzo. Che è di 78 mila euro. Le prime decine di modelli sono già “sold out” conferma Pierantonio Vianello, direttore del marchio in Italia, che non dice a quanto ammonta la disponibilità per il Belpaese. «Mettiamola così: ne abbiamo ancora. E la procuriamo a chi la vuole, ma l’articolo non deve uscire fra due mesi», promette sorridendo. Cupra è un marchio che cresce in fretta e che in Italia ha trovato terreno fertile: nei primi undici mesi dell’anno i volumi sono lievitati di quasi il 50% (più di 15 mila esemplari immatricolati). Solo Germania, il più grande mercato europeo, Regno Unito e Spagna, dove Cupra è di casa, hanno numeri superiori a quelli del Belpaese. La Formentor vale da sola il 70% dei volumi: gli equilibri potrebbero cambiare nel 2024 quando il marchio porterà sul mercato la Terramar, un Suv plug-in di grandi dimensioni il cui lancio verrà supportato anche attraverso un accordo con l’America’s Cup che si disputerà a Barcellona, il Suv elettrico Tavascan e la compatta a zero emissioni Raval. La VZ5 BAT, spiega Cupra, è la «massima espressione delle auto sportive a combustione del brand». Sotto il cofano il quattro cilindri turbo benzina garantisce 480 Nm di coppia, che non è peraltro una novità. Su strada con cerchi rigorosamente neri metallizzati da 20”, si distingue anche per i mancorrenti al tetto e per la calandra sempre in nero lucido. Neri anche i gusci degli specchietti laterali in fibra di carbonio e le finiture dell’estrattore posteriore e dei quattro terminali di scarico griffati Cerakote. La stessa tinta scura è ripresa dentro l’abitacolo, dove contribuiscono a giustificare il prezzo del modello i sedili sportivi avvolgenti CUP Bucket e il volante racing, rigorosamente in pelle nera. «Anche quest’anno – aggiunge Vianello – siamo il marchio che cresce di più in Europa. Grazie al padel (disciplina che Cupra sostiene con forza) siamo non solo riusciti a farci conoscere, ma anche a far vivere l’esperienza Cupra». Che è inclusiva (nessuna differenza di età, anche se i clienti della Leon hanno 34 anni di media: la più bassa in assoluto nel mondo dell’auto), che non fa distinzioni di genere, che rompe gli schemi («nessuno credeva in Cupra quando è stato lanciato come brand», ricorda il manager) e molto altro ancora. Nel frattempo i Cupra Garage italiani sono diventati 53 (oltre una trentina quelli aperti nel corso dell’anno) e nel 2024 aumenteranno ancora. Fra gli altri verranno inaugurati quelli di Latina, Frosinone, Genova e Bassano. «Non siamo un marchio premium, ma nemmeno di massa – conclude Vianello – ma siamo attenti alle persone e ai loro problemi. Tanto che siamo riusciti a contrattare un tasso di interesse nominale (TAN) del 2,95%».

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