Sabato 27 aprile si è svolta la prima edizione della Abu Dhabi Autonomous Racing League, o A2RL, sul circuito di Yas Marina. Ecco come è andata
Dopo una settimana di preparativi e numerosi giri di pista, i primi team di A2RL sono arrivati all’evento che stavano aspettando: la prima gara di un nuovissimo sport motoristico estremo.
Arrivato il gran giorno, il circuito era simile a un alveare in piena attività. Una fan-zone allestita con videogiochi, VR e display che trasmettevano la gara ha accolto le migliaia di appassionati arrivati per l’evento. Con l’avvicinarsi della gara, le tribune sul rettilineo di partenza/arrivo erano gremite di spettatori eccitati: uomini, donne o bambini non importa A2RL ha accolto tutti.
Kvyat non era presente semplicemente per godersi una grandiosa giornata in pista, ma per partecipare al primo degli eventi della serata: Man v Machine. Qui avrebbe affrontato la squadra di casa di A2RL, la TII, per dimostrare la differenza tra un’auto guidata da un uomo e una gestita dal software.
Quella di TII è la vettura autonoma più avanzata in circolazione, essendo stata sviluppata fin dalla nascita dai fondatori di ASPIRE Group. Pur dando spettacolo, Kvyat ha dimostrato che, almeno per il momento, l’uomo ha ancora la meglio sulla macchina. Intervenuto dopo l’evento, Kvyat ha commentato:
“È una grande innovazione ingegneristica. Vedere queste auto che girano a un ritmo sostenuto è impressionante. Condividere la pista insieme, anche se abbiamo solo cercato di coesistere con attenzione, sapendo che non ci saranno rischi inutili, è molto importante. La competizione, alla fine, è ciò che fa progredire”.
Da lì, è arrivato il momento di gareggiare. Delle otto squadre solo quattro – le italiane PoliMOVE e Unimore e le tedesche TUM e Constructor (che rappresenta anche la Svizzera) – si sono qualificate per la finale. Intanto il mondo stava guardando e ascoltando per vedere chi sarebbe stato il primo a fare la storia.
Le auto hanno fatto registrare tempi di circa due minuti prima della gara. Anche se un essere umano può fare meglio con la stessa auto, le qualifiche hanno dimostrato che un’auto può guidare autonomamente a Yas Marina. Arrivati alla gara, per la prima metà i quattro team hanno “giocato” bene tra loro – l’obiettivo di A2RL è far sì che le auto senza conducente si comportino come quelle a guida umana: sorpassi, brividi e uscite di pista fanno parte del gioco – con PoliMOVE che stava provando ad arrivare per prima sotto la bandiera a scacchi. Poi, al quinto degli otto giri previsti, si è verificato un disastro. L’auto italiana si è fermata, poi si è girata verso il muro e fortunatamente non ci è finita contro.
La sosta di PoliMOVE ha fermato la gara e tutte le vetture sono rientrate ai box per ripartire e percorrere i tre giri rimanenti, a esclusione proprio della PoliMOVE. Così i connazionali Unimore si sono ritrovati in testa… finché la loro vettura non ha subito un destino simile a quello della PoliMOVE, fermandosi di botto. Questa volta la gara non è stata interrotta e il team tedesco TUM ha conquistato la vittoria, una parte del montepremi di 2,25 milioni di dollari e un posto nei libri di storia come primo vincitore in assoluto della A2RL. I connazionali Constructor si sono piazzati al secondo posto, mentre Unimore ha conquistato il terzo.
La gara non è andata, forse, secondo i piani, ma per un certo periodo di tempo ci sono state quattro auto che hanno girato per Yas Marina senza piloti alla guida.