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La rinascita di Bizzarrini, marchio italiano acquistato da Pegasus Brand, passa da quella che non è sbagliato definire al confine tra una supercar e una hypercar: la Bizzarrini Giotto. Il nome deriva dal fondatore dell’azienda, Giotto Bizzarrini, mentre la sua linea è opera di Giorgetto Giugiaro, coadiuvato dal figlio Fabrizio.
La Bizzarrini Giotto è costruita per mettere in risalto il suo motore posteriore-centrale, attraverso delle prese d’aria laterali che quasi sembrano abbracciare la carrozzeria; un elemento di design che mette in luce la grande potenza di questa supercar a trazione posteriore, spinta da un motore V12 prodotto insieme a Cosworth. Si tratta appunto di un dodici cilindri naturalmente aspirato, implementato unicamente per la Giotto, e con una cilindrata di esattamente 6.626 cc, in tributo alla data di nascita di Giotto Bizzarrini, nato il 6 giugno 1926. I designer si sono concentrati sulla performance, senza però lasciare da parte l’occhio e l’aerodinamica: lo dimostra lo splitter anteriore derivato dalla Formula 1, che imprime un’altissima deportanza al veicolo.
Autore: Flavio Garolla
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